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Questo articolo è stato pubblicato il 27 maggio 2011 alle ore 16:52.

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Fmi, Sarkozy "scioccato" dal caso Strauss-Kahn, ma fiducioso sulla candidatura di Cristine Lagarde (Epa)Fmi, Sarkozy "scioccato" dal caso Strauss-Kahn, ma fiducioso sulla candidatura di Cristine Lagarde (Epa)

Quasi in chiusura della conferenza stampa finale al G-8 di Deauville il presidente Nicolas Sarkozy ha risposto a una domanda sul caso Strauss-Kahn: «Posso solo dire che abbiamo visto cose che non avremmo voluto vedere e abbiamo ascoltato cose che non avremmo voluto sentire» sull'ex direttore generale del Fmi, ma «non ho voluto e non voglio fare altri commenti».

A proposito di Strauss-Kahn, che tutti davano come possibile avversario socialista di Sarkozy alle presidenziali del 2012, sono state avanzate «ipotesi estremamente scioccanti, ma questo - ha aggiunto l'inquilino dell'Eliseo - non ha niente a che vedere con le opinioni politiche, con l'essere di destra o di sinistra; questo scandalo non rappresenta la Francia».

Sulla candidatura europea di Christine Lagarde alla guida del Fondo monetario internazionale, secondo Sarkozy, è molto probabile che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama sarà d'accordo, ma non è il G-8 la sede in cui i paesi si mettono d'accordo su questo nome, perché il luogo in cui verrà presa la decisione è quello del Fmi (le candidature andranno presentate entro il 10 giugno). Nel "bilaterale" della mattinata con Sarkozy, però, Obama aveva ribadito la posizione americana, ovvero che gli Usa sono per un processo di selezione aperto.

I paesi dell'Unione europea presenti a Deauville considerano invece «cosa fatta» la designazione della responsabile delle Finanze francese Christine Lagarde alla guida del Fondo, specie dopo l'appoggio arrivato dalla segretaria di Stato Usa Hillary Clinton, anche se quest'ultima ha sottolineato di parlare a titolo personale. Quale compensazione, uno dei posti di direttore generale aggiunto del Fmi potrebbe andare a un rappresentante dei Paesi emergenti, i cosiddetti Brics (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica), aggiungono le fonti di Bruxelles. Attualmente i direttori generali aggiunti sono tre: il vicario è lo statunitense John Lipsky, che ad agosto terminerà il suo mandato; gli altri due sono un egiziano e un giapponese.

Intanto Christine Lagarde, in un'intervista alla Bbc, ha definito una «manovra politica», che punta a indebolire la sua candidatura sulla base di una vicenda «totalmente vuota», la possibile indagine per malagestione di un contenzioso chiuso nel 2007 con il finanziere francese Bernard Tapie. Proprio entro il 10 giugno la Corte di giustizia della Repubblica dovrebbe decidere se avviare l'indagine formale sulla Lagarde. Secondo indiscrezioni di stampa a far muovere la magistratura potrebbero essere il costo dell'arbitrato, che si era chiuso con oltre 280 milioni di euro a favore di Tapie, e il fatto che la Lagarde non era ricorsa in appello contro la sentenza.

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