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Questo articolo è stato pubblicato il 29 maggio 2011 alle ore 20:04.

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Francesca Schiavone festeggia l'accesso ai quarti di finale (Reuters)Francesca Schiavone festeggia l'accesso ai quarti di finale (Reuters)

Prendete il calendario e fate un circoletto rosso su questa giornata: 29 maggio 2011. Perché di pomeriggi così, il tennis italiano non ne ha davvero vissuti molti. Francesca Schiavone batte l'ex-numero uno Jelena Jankovic ma, soprattutto, un azzurro approda ai quarti di finale del Roland Garros, per la prima volta dal 1995.

Era stato, allora, il combattivo Renzo Furlan ad agguantare il prestigioso risultato prima di essere fermato da Sergi Bruguera. Da quel giorno, il buio totale. Un'oscurità illuminata oggi dall'impresa del 24enne Fabio Fognini che non solo supera gli ottavi ma lo fa al termine di una partita epica. Al quinto set, dopo oltre quattro ore di gioco, nonostante un problema muscolare alla gamba ha annullato cinque match-point prima di chiudere per 11/9 sullo spagnolo Montanes.

Il tennista ligure era partito bene vincendo il primo set per 6/4 ma l'avversario gli aveva restituito il favore con identico punteggio, riportando la partita in parità. E speculare si era rivelato anche lo score nelle due frazioni successive: 6/3 Fognini e 6/3 Montanes. Un incontro giocato tutto sul filo del rasoio, almeno fino al quinto set quando l'iberico si era portato avanti per 4/1 e poi, addirittura per 5/1. A quel punto il match sembrava ormai chiuso. Non la pensava così, però l'azzurro che si lanciava in una forsennata rimonta. Riagguantato il rivale sul 5/5, Fabio sapeva di avere, ormai, l'inerzia dalla sua. Ma la resistenza di Montanes non era fiaccata e la partita sembrava entrata in una fase di stallo.

Tuttavia la sfida era destinata a cambiare completamente sul 7/6 per lo spagnolo. Da metà game avremmo assistito ad un incontro completamente diverso e quasi surreale. Sul 15/30 e con il servizio a favore, Fognini si sarebbe improvvisamente fermato tra la prima e la seconda palla, con un muscolo della gamba dolorante tanto da dover richiedere l'immediato intervento del fisioterapista.

Esaurito il tempo a sua disposizione, sarebbe quindi rientrato in campo claudicante. In quell'istante la partita sembrava virtualmente chiusa. Certo Fabio tornava a servire, ma soltanto per dovere e rispetto nei confronti del pubblico e dell'avversario si pensava, perché praticamente non riusciva più a muoversi.

D'un tratto, però, il suo rivale aveva smarrito la concentrazione. Come accade talvolta, soprattutto a chi non è un grande campione, l'infortunio dell'avversario ha mandato nel pallone il buon Montanes. Come ipnotizzato, lo spagnolo ha iniziato a tirare pallate fuori dalle righe, oppure si è prodotto in innocui colpi centrali. Fognini, per contro, ha giocato quasi da fermo andando a spolverare le righe con colpi precisi quanto improbabili. Ciondolando, scuotendo la testa, stringendosi nelle spalle, il ligure ha annullato due match-point sul 7/8 e altri tre sul 8/9. Per poi strappare addirittura il servizio ad un incredulo Montanes. Lo spagnolo si è così spento: frustrato, abbattuto e, alfine, sconfitto per 6/4, 4/6, 6/3, 3/6, 11/9.

Sulla sua strada Fognini troverà ora l'implacabile Djokovic che, facendo un sol boccone di Gasquet, ha vinto la 43esima partita di fila. Il serbo supera così il record assoluto di successi consecutivi che apparteneva John McEnroe. Riuscirà Fabio a recuperare e a giocare il match con Nole? Ci auguriamo di sì perché, dopo una simile battaglia, se lo merita in pieno ma è difficile fare previsioni, almeno per il momento. Comunque vada, però, Fognini si è guadagnato un posto nella storia del tennis di casa nostra.

A concludere degnamente il gran giorno degli azzurri è, poi, arrivata l'affermazione della Schiavone sull'ex-numero uno Jelena Jankovic. Una splendida vittoria ottenuta con la consueta grinta che proietta la nostra ai quarti di finale. Per avere ragione della serba, la Leonessa ha dovuto faticare non poco. Conquistato piuttosto agevolmente il primo set con il punteggio di 6/3, Francesca ha subito il ritorno dell'avversaria che si è portata a casa la seconda frazione per 6/2. Ma nel set decisivo è venuta fuori la vera Schiavone, quella che dodici mesi fa veniva incoronata regina di Parigi. Sotto per 3/4, la milanese ha giocato tre game straordinari mettendo in mostra tutto il suo repertorio. Servizi precisi, volèe d'antologia, cambi di ritmo, colpi che saettavano sulle righe. Tre giochi semplicemente perfetti, da fuoriclasse che nel momento culminante sa dare il meglio di se.

E ora la Leonessa dovrà affrontare ai quarti la russa Anastasia Pavlyuchenkova, un'avversaria perfettamente alla sua portata. Ma, soprattutto, in un tabellone mutilato, orfano delle varie Stosur, Wozniacki, Zvonareva, Francesca vede aumentare le sue possibilità di fare parecchia strada. Certo, ripetere l'exploit dell'anno scorso sarà difficile ma, a guardare i nomi delle avversarie rimaste in gara e con questa Schiavone, è facile farsi venire l'acquolina in bocca. Insomma, meglio non correre troppo, anche per un minimo di scaramanzia ma, intanto, incrociamo le dita e tifiamo per la Leonessa…

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