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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2011 alle ore 18:05.

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Francesco Storace, leader de La Destra, che di primarie se ne intende (visto che fu proprio il suo vecchio partito, Alleanza Nazionale, a sperimentarle nel 1998 per la scelta del candidato nel collegio provinciale di preferenza), fotografa il clima alla perfezione. «Ormai - scrive sul suo blog - vanno tutti pazzi per le primarie». In effetti nel Pdl non si parla d'altro e le primarie sono diventate improvvisamente la soluzione di tutti i mali o quasi. Perché su un punto, lo dicono a voce chiara i fedelissimi di Berlusconi, non ci sono primarie che tengano: il ruolo del premier non è in discussione. Dunque, avverte il capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, «fare le primarie per confermare Berlusconi sarebbe un esercizio inutile o grottesco». Con buona pace di chi (Roberto Formigoni su tutti) vorrebbe invece che lo strumento fosse esteso a tutti i livelli, leadership inclusa.

Dal Pdl ok alle primarie ma con alcuni paletti
Dietro Cicchitto si schierano poi man mano anche gli altri fedelissimi. Sandro Bondi avverte così che le primarie «in questo momento possono essere decisive per la scelta dei nostri candidati alle elezioni amministrative. Non le escluderei neppure per la scelta dei dirigenti del partito a livello locale». Ma non oltre. Mentre Maurizio Lupi, stessa area di Formigoni (Comunione e Liberazione), in un'intervista a La Stampa, si spinge anche oltre, fino a sottolineare che «se avessimo usato le primarie per la selezione dei candidati sindaci, forse avremmo risolto problemi e divisioni che ci hanno portato a perdere». Quindi pianta il paletto. «Se le pensiamo per sostituire Berlusconi, allora è assolutamente prematuro».

Il sondaggio web per scegliere il successore del Cavaliere
Intanto, però, sul web prosegue il sondaggio di Libero per scegliere il successore di Berlusconi nel 2013. Molte le adesioni, tanto da far nascere qualche perplessità allo stesso quotidiano. «Di voti sospetti (per numero e frequenza) ne abbiamo registrati - si legge sul sito -. E così, in una notte, Ignazio La Russa è balzato dall'ultimo al terzo posto guadagnando almeno 5mila voti. Un sostegno popolare invidiabile, non c'è che dire. Ultimo e più clamoroso caso: Scopelliti. Il governatore della Calabria è il protagonista assoluto della terza giornata di campagna e nel giro di 8 ore ha conquistato 11mila voti, procedendo in certi momenti a "pacchetti" di 10 voti al secondo. C'è qualcosa che non va, evidentemente, e l'ex sindaco di Reggio non c'entra».

La Carfagna mobilita Facebook per il voto
Insomma, il toto-leader scalda internet, ma anche i diretti interessati. Visto che non manca chi, come il ministro Mara Carfagna (guarda la gallery), invita i suoi sostenitori sulla pagina di Facebook a votare per lei e a spingerla più in alto in classifica. Dove domina, per ora, il neosegretario politico del Pdl, Angelino Alfano, seguito da Ignazio La Russa e Gianni Alemanno. E la ministra? Per il momento è all'undicesimo posto con quasi 2.400 consensi. Meglio di lei Daniela Santanchè, che la precede al 10°, e Michela Brambilla quinta con oltre 6.500 voti.

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