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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2011 alle ore 16:46.

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di Vincenzo Del Giudice
È stato il primo a parlare, Marco Pirani, il medico odontoiatra anconetano rinchiuso nel carcere di Cremona. Ma la prima gola profonda di questo nuovo scandalo che scuote il mondo del calcio forse ai magistrati non ha detto tutto.

Infatti, secondo indiscrezioni riportate dalla stampa locale marchigiana, e confermate da ambienti investigativi, potrebbero essere custoditi in una cassetta di sicurezza di un istituto di credito di Camerano (Ancona) parte del denaro contante e degli assegni frutto delle scommesse truccate per le quali il medico di Sirolo è finito dietro le sbarre su ordine del gip cremonese Guido Salvini. Più o meno quello che è accaduto a Bologna, dove sono stati ritrovati 400mila euro nello studio di un altro personaggio coinvolto in questa brutta vicenda vicino all'ex bomber di Lazio e Nazionale Beppe Signori.

Al momento nelle Marche non sono stati eseguiti sequestri. Agli atti dell'indagine c'è almeno un assegno transitato da un conto corrente di una banca di Camerano, ma il sospetto è che Pirani abbia depositato ben altre somme nella cassetta, che risulterebbe intestata ad un familiare.

Con le sue rivelazioni sulle partite di serie A, B e Lega Pro truccate, il medico, ritenuto fra i protagonisti di vertice dell'organizzazione illegale, ha impresso un'accelerazione alle indagini, e martedì verrà interrogato dal pm Roberto Di Martino. «Ha fornito spiegazioni convincenti, e vuole dimostrare di non essere un criminale» ripete il difensore, l'avv. Alessandro Scaloni. Pirani dice di essere caduto nel meccanismo delle scommesse illecite per rientrare da un prestito fatto all'ex capitano dell'Ascoli Vincenzo Sommese, ora agli arresti domiciliari, che proprio domani sarà interrogato a Cremona.

Lo scandalo approda nelle istituzioni
Lo scandalo delle scommesse nel calcio approda nelle istituzioni.
Il primo Comune ad affrontare il problema nato con l'inchiesta Last Bet è quello di Ravenna, la cui squadra, a giudicare dalle carte investigative, sembra fortemente coinvolta. Il sindaco della città, Fabrizio Matteucci - confermato alle recenti elezioni amministrative - ha annunciato che martedì nella prima riunione di Giunta affronterà anche la questione nella parte relativa che riguarda appunto la squadra della capoluogo.
«Io, il vicesindaco, i tre assessori confermati e i cinque assessori di nuova nomina - ha precisato Matteucci in una nota - siamo al lavoro da martedì scorso. Le turbolenze politiche di questi giorni non hanno minimamente inciso sulla piena operatività del nostro lavoro di amministratori. Martedì prossimo alle 15» ci sarà «la prima riunione della nuova Giunta. L'avevo predisposta» per impostare il «lavoro per i prossimi cinque anni», ha osservato. Ma oltre a questo tema si dovrà «affrontare l'argomento che ci è stato scaraventato sul tavolo dalla maxi-inchiesta della procura cremonese: il futuro del Ravenna Calcio. Le dichiarazioni dell'avvocato», Alfonso Vaccari di Rimini, «e del direttore sportivo», Giorgio Buffone, in carcere a Cremona, «se le ho ben comprese, sono una prima conferma del quadro accusatorio».

E così la giunta «affronterà le enormi implicazioni che gli effetti di quanto verrà accertato dalle indagini scaricheranno sulla città. Giovedì porterò io la questione Calciopoli in consiglio comunale» in occasione della prima riunione. E per questo «sono molto dispiaciuto perchè la immaginavo come» un incontro dedicato «a ben altri temi. Oggi pomeriggio, con il turbamento profondo e l'amarezza che condivido con i tifosi della squadra, sarò allo stadio Benelli» dove il Ravenna si gioca la permanenza nella Prima Divisione contro l'Alto Adige. «In un giorno così amaro il dovere del sindaco è quello di esserci, e io ci sarò». Intanto il presidente onorario del Ravenna Calcio, Vidmer Mercatali, senatore del Pd ed ex sindaco della città romagnola, ha rassegnato le dimissioni dalla carica che occupava nella società sportiva giallorossa.

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