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Questo articolo è stato pubblicato il 05 giugno 2011 alle ore 18:29.

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(Epa)(Epa)

Sono stati i germogli di soia tedeschi mangiati crudi a scatenare l'epidemia del batterio killer Escherichia Choli (Ehec) in Germania. Lo ha confermato alle 18 in una conferenza stampa ad Hannover il ministro dell'Agricoltura della Bassa Sassonia, Gerd Lindemann (Cdu), secondo il quale le autorità mediche si trovano adesso «sulla pista giusta». «Abbiamo identificato un prodotto che è stato fornito in tutte le località in cui si sono verificate vaste infezioni di Ehec - ha spiegato il ministro -: ci sono tracce molto chiare che conducono a questa azienda quale fonte dell'infezione».

Già alcuni anni fa i germogli di soia avevano provocato in Asia un'epidemia analoga a quella scatenatasi in Germania, che ha provocato finora 21 vittime nel Paese sulle 22 totali, con un totale di 1.526 persone infettate. Le autorità della Bassa Sassonia hanno anche individuato un'azienda di Uelzen, che ha distribuito in varie parti del paese i germogli da consumare crudi ed è stata chiusa.

Il bilancio complessivo
Sono oltre 2mila le persone contagiate in 12 Paesi, dal "batterio killer" E.coli, che ha provocato 21 vittime in Germania. Lo riferisce l'Organizzazione mondiale della Sanitàsottolineando che i paesi coinvolti, oltre alla Germania, sono Austria, Repubblica Ceca, Danimarca, Francia, Olanda, Norvegia, Spagna, Svezia, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti. Tutti i casi registrati riguardano persone che risiedono o hanno recentemente visitato la Germania settentrionale. Ieri, è stato smentito il primo caso sospetto in Italia, a Merano, dove un turista tedesco è stato ricoverato con una infezione intestinale di altro tipo. L'allarme era stato lanciato dal quotidiano locale "Dolomiten". Il paziente - ha riferito l'ospedale - ha una infezione intestinale di altro tipo. Il batterio colpisce soprattutto le donne.

Il commento della Coldiretti

I germogli di soia che hanno un sapore vagamente simile al burro, si ricavano dal germoglio appena nato dal seme per essere consumati come verdure. È quanto afferma la Coldiretti, in riferimento al nuovo allarme lanciato sull'origine del batterio killer diffuso dalla Germania, nel sottolineare che si tratta di un mercato di nicchia molto ristretto diffuso nella cucina etnica e tra i vegetariani per l'importante apporto di proteine. In Italia sono consumati in estate da soli o come condimento e sono venduti in buste, vassoi o in scatola ma recentemente - sottolinea la Coldiretti - si è diffusa anche la coltivazione casalinga. I prezzi variano dai 4 ai 6 euro al chilo per il prodotto venduto in vassoi e nei supermercati - conclude la Coldiretti - è possibile acquistare germogli di soia di produzione nazionale.

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