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Questo articolo è stato pubblicato il 06 giugno 2011 alle ore 19:57.
L'ultima modifica è del 06 giugno 2011 alle ore 13:57.

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Nella foto il ministro Alfano (ANSA)Nella foto il ministro Alfano (ANSA)

L'alleanza di Governo è solida, si va avanti fino al 2013. Parola del neo segretario del Pdl e ministro della Giustizia, Angelino Alfano, all'uscita del vertice tra Pdl e Lega Nord ad Arcore a cui hanno partecipato Silvio Berlusconi e Umberto Bossi. «Il rapporto tra Berlusconi e Bossi e tra Pdl e Lega è solido», ha sottolineato Alfano, che ha confermato come la maggioranza «sia in grado di dare stabilità e portare aventi le riforme».

Berlusconi: sulle tasse vedremo cosa fare
Il vertice con la Lega che si è tenuto ad Arcore «è andato bene, tutto bene». Non si è parlato del candidato premier per il 2013. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi rispondendo ai giornalisti uscendo da Palazzo Grazioli. Il presidente del Consiglio si è poi limitato ad aggiungere: «Ha già detto tutto Alfano». Ai cronisti che gli chiedevano dell'ipotesi di un taglio delle tasse ha detto: «È programmata la riforma fiscale, poi vedremo cosa si potrà fare», prima di recarsi a piazza di Siena per la festa dell'Arma dei Carabinieri.

Uffici ministeriali al Nord
Al Nord dovrebbero essere dislocati degli uffici di rappresentanza di alcuni ministeri, pur se «altamente operativi». Sarebbe questo, secondo fonti parlamentari di maggioranza, l'orientamento emerso nel corso del vertice di Arcore al quale hanno preso parte il premier Silvio Berlusconi e i vertici della Lega.

Pareggio di bilancio nel 2014
Alfano ha detto poi che dal summit, a cui ha preso parte anche il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, è uscito confermato l'obiettivo «di pareggio del bilancio nel 2014 e il fatto che tutto ciò andrà fatto secondo i tempi previsti e i vincoli che la commissione Ue ci assegna».

Il neo segretario del Pdl non è entrato nello specifico dei provvedimenti. «Abbiamo avuto un discorso di ordine generale - ha spiegato - e non era questa la sede in cui parlare in dettaglio ma ciò che importa politicamente è che si è ulteriormente rafforzata la volontà di andare avanti e concludere questa legislatura».

Non si è parlato di vicepremier
Nel corso dell'incontro ha proseguito Alfano «non si é parlato assolutamente di vice premier» e per quanto riguarda il futuro ministro della Giustizia, in sostituzione dello stesso Alfano che ha assunto il ruolo di segretario del Pdl, se ne discuterà «nelle prossime giornate e settimane» quando la funzione di Alfano da segretario «entrerà nel vivo con la modifica dello statuto del Pdl».

Ad Arcore c'erano anche la mente economica della Lega, Giancarlo Giorgetti, e il figlio del senatur, Renzo Bossi. Presenti anche Aldo Brancher e l'avvocato del premier, Niccolò Ghedini. Sul tavolo i tre nodi principali che riguardano il fisco, i ministeri al Nord e un eventuale rimpasto che coinvolge anche la poltrona del Guardasigilli, che sarà abbandonata da Alfano quando si perfezionerà il suo insediamento alla guida del Pdl.

Il commento di Gianni Letta
«La giornata si preannuncia piuttosto calda... non solo dal punto di vista metereologico», ha detto, con una battuta, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, aprendo i lavori del convegno «Il Single Market Act: un impegno per la crescita». Letta si è infatti scusato anticipatamente di non poter rimanere fino alla fine dei lavori. «Dovrò uscire prima - ha spiegato lo strettissimo collaboratore di Silvio Berlusconi - perché, come avrete letto sui giornali, la giornata si preannuncia piuttosto calda, non solo dal punto di vista metereologico».

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