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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2011 alle ore 19:48.

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Abete: «Gioco al massacro basato sulle sensazioni». Atti inchiesta di Cremona in Federcalcio giovedìAbete: «Gioco al massacro basato sulle sensazioni». Atti inchiesta di Cremona in Federcalcio giovedì

«I condizionali non mi sono mai troppo piaciuti, l'italiano lo conosciamo tutti e con i "ci sarebbe" e le "sensazioni" (riferomento anche alle dichiarazioni del procuratore di Cremona, Roberto Di Martino, ndr) si determinano solo danni». Così il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, dice non essere d'accordo con «il gioco al massacro» che si sta determinando con lo scandalo del calcioscommesse.

«Si sentono tante cose e altrettante smentite - ha detto Abete - bisogna operare con grande prudenza. La Procura di Cremona ha fatto gli accertamenti per mesi e individuato 18 partite che hanno portato a 16 arresti e 28 indagati: più di questo non c'è. Il gioco al massacro non è di alcuna utilità non solo per il calcio ma per l'intera società. Ho grande fiducia nella magistratura e al momento ci atteniamo alle determinazioni fatte». Alle dichiarazioni di Abete ha replicato il procuratore Di Martino: «Il problema in serie A esiste ed è serio».

Intanto la procura della Federcalcio avrà a disposizione gli atti dell'inchiesta di Cremona giovedì, al termine della cerimonia per i 100 anni dell'Associazione italiana arbitri. «I prossimi campionati - ha detto Abete - partono regolarmente soprattutto alla luce del fatto che domani, come ha detto il procuratore Di Martino, saranno disponibili gli atti in Procura federale», ha spiegato il presidente, aggiungendo che la Federazione sta «seguendo con grande attenzione tutta la vicenda».

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