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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2011 alle ore 21:40.
L'ultima modifica è del 08 giugno 2011 alle ore 20:40.

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Calcioscommesse: nel decreto sviluppo arriva un tetto sulle puntateCalcioscommesse: nel decreto sviluppo arriva un tetto sulle puntate

Nel decreto sviluppo, all'esame delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera, verrà presentato un emendamento per porre un argine allo scandalo del calcioscommesse. Lo ha annunciato uno dei due relatori al provvedimento, il leghista Maurizio Fugatti. L'emendamento prevede un tetto alle singole scommesse e l'obbligo di segnalarle ai Monopoli dello Stato. Dal primo gennaio 2012, l'importo massimo che il singolo scommettitore potrà puntare sul singolo evento sportivo sarà fissato in 2mila euro.

La proposta depositata dai relatori del provvedimento
Fugatti ha riferito ai cronisti che durante una riunione di maggioranza dedicata al decreto, la Lega ha chiesto che all'interno del provvedimento sia data una risposta al nuovo scandalo che sta colpendo il calcio italiano. Essendo scaduti i termini per i gruppi parlamentari per presentare gli emendamenti, la proposta di modifica in questione verrà depositata dai relatori, che non hanno limiti di tempo come i gruppi.

Fugatti (Lega): questa vicenda non fa bene allo sport
L'esponente del Carroccio ha poi chiarito la sua posizione rispetto allo scandalo scommesse. «Noi crediamo - ha affermato l'esponente del Carroccio - che questa vicenda non faccia bene allo sport, per questo stiamo pensando ad un emendamento». Esso porrebbe innanzitutto un tetto alle singole scommesse, nonché l'obbligo di segnalare tutte le giocate ai Monopoli dello Stato, che in caso di una quota di scommesse anomala potrebbe sospendere la partita stessa.

«Un argine al dilagare di abusi e alterazioni del sistema»
Il ministro dell'economia, secondo quanto si legge nel testo, entro 90 giorni dovrà adottare provvedimenti per attuare questa disposizione.
Nella relazione si legge che «l'emendamento si propone di porre un argine al dilagare di abusi ed alterazioni del sistema di scommesse che ruota attorno al mondo dello sport, in particolare il calcio, con conseguenze pericolose per chi scommette come fenomeni di dipendenza e di perdite di somme ingenti, e il verificarsi di truffe di cui stanno emergendo l'entità e la portata. Occorre inoltre riportare sotto l'alveo della normativa antiriciclaggio, che prevede precisi compiti di segnalazione in capo ai concessionari, all'Aams e alle procure sportive, anche tutti quei soggetti che operano nel nostro Paese nel campo delle scommesse sportive al di fuori della legge ma in virtù di un male interpretato diritto derivante dall'applicazione della cosiddetta 'direttiva servizi'. Questi operatori - prosegue il testo - si sentono così esonerati dagli obblighi di segnalazione dando vita alle truffe di cui ci sta dando conto la stampa in questi giorni».

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