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Questo articolo è stato pubblicato il 08 giugno 2011 alle ore 21:15.

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Inchiesta sulla tracciabilità dei rifiuti, tre avvisi di garanzia e perquisizioni a Selex ManagementInchiesta sulla tracciabilità dei rifiuti, tre avvisi di garanzia e perquisizioni a Selex Management

Tre avvisi di garanzia e perquisizioni nelle sedi delle società Selex Management (Finmeccanica) e Viacom e al ministero dell'Ambiente. Li ha disposti oggi la Procura di Napoli, nell'ambito dell'inchiesta sulle presunte irregolarità nell'aggiudicazione dell'appalto per la realizzazione del Sistri, il sistema satellitare di controllo della tracciabilità dei rifiuti voluto dal ministero. Su delega del Procuratore aggiunto di Napoli, Federico Cafiero de Raho, e dei sostituti, Catello Maresca e Marco Del Gaudio, la Guardia di Finanza ha acquisito presso le sedi delle società coinvolte e in alcuni uffici del ministero documentazione, che gli inquirenti valutano come «molto interessante», sull'appalto in questione.

Nel registro degli indagati sono finiti l'amministratore delegato di Selex Management, Sabatino Stornelli, l'amministratore delegato di Viacom, Francesco Paolo Di Martino e il dirigente del ministero dell'Ambiente, Luigi Pelaggi. Le ipotesi di reato sono, a vario titolo, l'associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, all'abuso d'ufficio e alle fatturazioni inesistenti.

Il ministero dell'Ambiente precisa: massima trasparenza
In una nota il ministero dell'Ambiente ha indicato massima fiducia e massima collaborazione nei confronti delle autorità inquirenti che indagano sul Sistri «ben felice che la magistratura faccia piena luce sul sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi».

Nella nota si ricorda che «il progetto, avviato dal precedente Governo, che aveva già effettuato la scelta della Selex, è stato mandato avanti dall'attuale Governo, avendone valutata e riconosciuta l'utilità sociale per contrastare l'illegalità nel settore dei rifiuti. Per queste ragioni il inistero fornirà, come del resto ha sempre fatto, la massima collaborazione alle autorità inquirenti nelle quali nutre la massima fiducia».

Nella nota, il ministero precisa inoltre che «Luigi Pelaggi, capo della segretaria tecnica del Ministero dell'Ambiente, non ha ricevuto l'avviso di garanzia di cui sarebbe destinatario secondo notizie di stampa, ed ha sempre agito nell'assoluto rispetto delle normative e della correttezza professionale. Nessuna perquisizione è avvenuta oggi negli uffici del ministero dell'Ambiente, ma solo una richiesta di atti che sono stati forniti alle forze dell'ordine. I medesimi atti peraltro erano stati forniti in passato alla Corte dei Conti, al Tar del Lazio e alla Commissione Bicamerale di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti».

«In questo, come in tutti gli altri casi - conclude la nota -, al ministero dell'Ambiente porte aperte e trasparenza per tutelare la legalità».

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