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Questo articolo è stato pubblicato il 14 aprile 2011 alle ore 10:22.
L'ultima modifica è del 14 aprile 2011 alle ore 10:22.

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Affari americani di Finmeccanica. Nella foto Pierfrancesco Guarguaglini, presidente di Finmeccanica, e la moglie Marina Grossi, ad di SelexAffari americani di Finmeccanica. Nella foto Pierfrancesco Guarguaglini, presidente di Finmeccanica, e la moglie Marina Grossi, ad di Selex

Questa è la storia di un manager di Stato e di due faccendieri. Non un manager qualsiasi, né due faccendieri come tanti altri. Ognuno dei tre, a modo suo, un fuoriclasse.
Cominciamo con il manager: sposato, tre figlie, tifosissimo della Juventus, Pier Francesco Guarguaglini - Piero per gli amici - a 74 anni è stato appena confermato alla presidenza di Finmeccanica, la sesta maggiore azienda italiana. Da tempo è uno dei manager più pagati e potenti d'Italia. Tra stipendi, bonus e incentivi negli ultimi sette anni ha accumulato quasi 25 milioni di euro.
Cavaliere del Lavoro, insignito della Légion d'Honneur francese e membro della Giunta di Confindustria, è stato amministratore delegato di Oto Melara e di Fincantieri, e dall'aprile 2002 è presidente e amministratore delegato di Finmeccanica (carica che cederà a Giuseppe Orsi).

Veniamo ai faccendieri. Due persone molto diverse per età e stile ma che in comune hanno il rapporto con Guarguaglini. E la tecnica di arricchirsi creando scatole vuote da "riempire" con commesse di Finmeccanica. Uno si chiama Pierfrancesco Pacini Battaglia, detto Chicchi, e fu uno dei protagonisti di Mani Pulite. Definito dai giudici «il banchiere un gradino sotto a Dio», è stato condannato a sei anni nella vicenda dei fondi neri Eni. A lui dedicheremo la puntata di domani.

Oggi ci occupiamo dell'altro, Lorenzo Cola, detto Lollo, che per Guarguaglini è stato a lungo qui in America, tra New York e Washington. Quarantacinque anni, giubbotto di pelle e tatuaggio sul collo del genere guerrieri maori, a Dio non si è mai avvicinato e non è un banchiere, anche se il suo know how è quello di muovere denaro dietro le quinte. Per ben tre volte le sue attività sono emerse in altrettante inchieste giudiziarie in Italia: una archiviata, una pendente e la terza che ha portato prima al suo arresto e poi alla sua condanna. Accusato di riciclaggio internazionale in concorso con Gennaro Mokbel, presunto capo dell'associazione per delinquere dell'inchiesta Telecom Sparkle/Fastweb, il 21 marzo scorso ha patteggiato una pena di 3 anni e 4 mesi.

Dopo il suo arresto, nel luglio scorso, il presidente e ad di Finmeccanica ha ammesso di avere rapporti con lui, ma lo ha indicato come un semplice "consulente" portato da Ernst & Young e non persona di sua fiducia. In un comunicato del 10 gennaio 2011, Finmeccanica ha spiegato che «il suo ruolo era essenzialmente limitato a una pur importante acquisizione sul mercato americano e non il millantato ruolo di "consulente globale"».
Il riferimento è all'acquisto della Drs, la società americana comprata da Finmeccanica nel maggio 2008 per 3,4 miliardi di euro, la più ambiziosa acquisizione della storia del gruppo, fatta nella patria delle maggiori aziende militari del mondo. Per questa operazione Il Sole 24 Ore ha appurato che Guarguaglini si affidò a Lorenzo Cola, persona senza arte né parte e priva di qualsiasi professionalità riconosciuta.

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