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Questo articolo è stato pubblicato il 12 giugno 2011 alle ore 18:54.
LONDRA - I destini del Manchester United dipendono…da Prada. La famiglia Glazer, imprenditori del football europeo e americano, proprietari come sono dei Red Devils e dei Tampa Bay Buccaneers, attendono di vedere come andrà lo sbarco della casa di moda italiana alla Borsa di Hong Kong per decidere la mossa successiva. Se l'Ipo della maison in marcia verso una raccolta di circa 2,6 miliardi di dollari si dimostrerà vincente, i Red Devils potrebbero rapidamente imitarla ritornando sul listino nella stessa piazza dove è sbarcata di recente anche Samsonite. Uno smacco per lo stock exchange di Londra, ma il mondo dei consumi "tira" sulle coste del Pacifico e il Manchester United è l'unico marchio davvero globale del pallone. È inglese di nascita, americano di proprietà e in, probabile, marcia verso la Borsa del sud est asiatico.
Moda e pallone si muovono insieme a conferma che la liaison fra due mondi va molto oltre le griffe di giocatori e consorti. E' curioso, infatti, che i Glazer attendano di capire la risposta degli investitori alla mossa di Prada per procedere con una Ipo che porterebbe il loro investimento verso un multiplo interessante. La società ha già avviato colloqui – secondo le indiscrezioni rilanciate dal Sunday Times – con banche d'investimento europee e americane per preparare la quotazione. Si profila un collocamento da 1,7 miliardi di sterline, considerando la totalità del capitale, più del doppio dei 790 milioni che la famiglia Glazer pagò nel 2005 togliendo la società dal mercato.
Gli adviser ritengono che solo ad Hong Kong il football club di sir Alex Ferguson potrebbe arrivare a numeri del genere. Il club conta su un fortissimo sostegno popolare fra i fans asiatici e anche per questo, secondo Forbes, è il più potente brand sportivo al mondo dopo i New York Yankees. Non è ricco come Real Madrid e Barcellona, ma lo scorso anno ha ha avuto revenue appena al di sotto dei 290 milioni di sterline con un utile operativo di 91 milioni. Numeri oscurati dal debito che grava sul club per la garibaldina acquisizione – a leva - dei Glazer, mai veramente digerita dai fans. La squadra che ha appena vinto per la diciannovesima volta la Premier League e perso la finale di Coppa dei Campioni con il Barcellona, ha infatti chiuso in deficit di 80 milioni per far fronte all'interesse sul debito.
Il fragilissimo quadro finanziario del club, il rischio di proteste di massa da parte dei supporter e il timore che la magia di sir Alex possano presto disegnare un destino diverso per i Red Devils suggerisce ai Glazer di agire al più presto. Fino ad ora hanno sempre rigettato ipotesi di cessione. Hanno detto di no alla famiglia reale del Qatar, hanno resistito alle pressioni dei Red Knights, i Cavalieri Rossi, ovvero un consorzio di banchieri guidati dal chief economist di Goldman Sachs Jim O'Neill, ma hanno sempre fatto sapere che la via del listing poteva essere battuta. Una mossa in controtendenza rispetto al generale trend di questo periodo, eppure, una mossa quantomai probabile. Dipenderà da molte variabili, ma prima di tutto dal successo di Prada. Una maison italiana potrebbe indicare il destino societario al Manchester United.
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