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Questo articolo è stato pubblicato il 15 giugno 2011 alle ore 20:42.

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Massimo Sarmi (Iyaly Photo Press)Massimo Sarmi (Iyaly Photo Press)

Prima di valutare se intentare una causa all'Ibm per i disservizi nel sistema postale italiano che si sono verificati nei giorni scorsi bisogna continuare a lavorare congiuntamente per avere un quadro completo delle cause. Lo ha detto l'amministratore delegato di Poste Italiane, Massimo Sarmi, parlando con i giornalisti in Senato, al termine di un'audizione informale in commissione Lavori pubblici.

In campo una task force per determinare le cause
«Si lavora - ha detto Sarmi - e sono cose che possono avvenire. Prima si trova una soluzione e ogni altra considerazione si pone dopo. Sarmi ha spiegato che l'analisi delle cause del malfunzionamento vede in campo una task force composta da personale delle Poste e da "tecnici di laboratorio internazionali", non solo di Ibm, ma anche di altri soggetti, i quali "stanno lavorando giorno e notte" per evitare che si verifichi nuovamente quanto accaduto nei giorni scorsi.

Sei milioni di operazioni al giorno anche con malfunzionamento
Sarmi ha voluto sottolineare: «l'insieme dei nostri sistemi di controllo, pur in presenza di un malfunzionamento del software, hanno consentito di dare un servizio pari a circa 6 milioni di operazioni a fronte delle 8-8,5 milioni di operazioni di un giorno normale». E questo, ha aggiunto, anche nelle giornate «peggiori» di venerdì 3, sabato 4 e lunedì 6 giugno. «Abbiamo arrecato del disagio - ha detto ancora l'ad di Poste - perchè dai sistemi di controllo abbiamo rallentato la durata delle operazioni affinchè il sistema non entrasse in blocco. Tuttavia abbiamo mantenuto la funzionalitá pur se con tempi di attesa più lunghi del normale». È possibile escludere, è stato chiesto, che il guasto informatico si ripeta? Di questo «ho la ragionevole certezza - ha replicato Sarmi - ma per esserne sicuri su base scientifica è necessario che ci siano le certificazioni fatte tramite analisi di laboratorio. Su questo siamo stati attivi fin dall'inizio e ancora adesso stiamo lavorando giorno e notte», ha concluso.

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