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Questo articolo è stato pubblicato il 16 giugno 2011 alle ore 20:05.

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Il leader della Lega, Umberto BossiIl leader della Lega, Umberto Bossi

180 pullman arriveranno da 54 province, molti partiranno in camper, qualcuno in trattore, altri in auto. Per raggiungere Pontida qualcuno si metterà in viaggio già venerdì, altri sabato. Il popolo padano, anche se deluso, sembra pronto a ritrovarsi sul pratone e aspetta, dal suo leader, una nuova parola d'ordine. Perché, a dispetto delle discussioni nel movimento, non è quello il luogo di possibili contestazioni. Parola di Pierguido Vanalli, sindaco di Pontida e parlamentare, che non ha dubbi: anche questa volta il il Carroccio risponderà in massa all'appello della Lega, schierandosi al fianco del suo leader. Dal palco del giuramento i leghisti si aspettano un nuovo inizio dopo il poco brillante risultato amministrativo e dopo il voto referendario per il quale il movimento e i suoi dirigenti si sono mossi su linee diverse (alcuni hanno votato, altri no).

Umberto Bossi e i suoi preparano il colpo di teatro con alcune condizioni irrinunciabili al Governo: una riforma fiscale non più rinviabile (sostenibile secondo il Carroccio rinunciando a missioni internazionali, Libia in testa) e la «rottamazione» del patto di stabilità per i comuni, in modo da svincolare i fondi dei municipi virtuosi (che la Padania calcola complessivamente in 8 miliardi di euro). La Lega punta anche alla revisione della legge elettorale e al Senato delle regioni con la metà dei parlamentari attuali, oltre al rinvio a settembre della manovra di correzione. Da Pontida partirà poi la raccolta di firme per la legge di iniziativa popolare voluta dal Carroccio per il trasferimento di alcuni ministeri al Nord.

Domenica dal palco, però, potrebbe esserci un solo discorso: quello di Umberto Bossi, contrariamente a quanto è avvenuto negli altri raduni. L'orientamento sarebbe maturato nelle ultime ore. Anche se non è ancora esclusa la possibilità di concedere un breve intervento anche agli altri Ministri del Carroccio. Roberto Maroni e Roberto Calderoli parlerebbero così soltanto dei propri incarichi istituzionali e dell'attività svolta a capo dei rispettivi discasteri, senza addentrarsi in analisi o previsioni sull'attuale situazione politica. In questo modo sarà soltanto il Senatur a dettare la linea politica in vista della verifica in Parlamento del 21 e 22 giugno. Chiara la volontà di smentire presunte divisioni interne e dare così l'immagine di un partito coeso che parla con una voce sola, quella del suo leader indiscusso. Ma potrebbe anche essere un modo per nascondere le divisioni interne, tra chi guarda ai colonnelli Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Giancarlo Giorgetti e chi al 'cerchio magico' con Marco Reguzzoni, Federico Bricolo, Rosi Mauro.

Intanto centinaia di volontari sono al lavoro per attrezzare il pratone con stand e gazebo (72 in tutto), ci saranno panini alla salamella e birra, e tutti i simboli padani. Il primo militante è già arrivato, questa mattina in camper, con tre giorni di anticipo. Si chiama Michele Novarina, ha 60 anni e fa l'idraulico a Torino. È sempre il primo ad arrivare, racconta, e l'ultimo ad andarsene e poi vuole tenere il posto al gruppo di Alessandria che arriva venerdì. TelePadania è pronta alla diretta web, mentre e La Padania a Pontida presenterà ufficialmente il nuovo sito internet. Sulla pagina Facebook di Pontida 2011 si contano i giorni che mancano al raduno: meno tre, oggi. E l'entusiasmo cresce, ma resta un'indicazione chiara, ben sintetizzata dalle parole di Marco: «domenica dobbiamo farci sentire contro il Pdl. Forza ragazzi!»

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