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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2011 alle ore 20:12.

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Alla vigilia del nuovo round su contratti e rappresentanza previsto per domani tra Confindustria e i sindacati, la numero uno della Cgil, Susanna Camusso ha chiesto al direttivo di Corso Italia «un mandato a proseguire il confronto e, nel caso ci fossero le condizioni, a chiudere l'accordo». La riunione del direttivo va avanti già da oltre quattro ore e mezza e sono ancora molti gli interventi previsti, ma la Camusso punta a raccogliere il via libera a proseguire la trattativa.

Fiom contraria: nessuna urgenza di concludere la trattativa
Una richiesta, la sua, che si è però scontrata con il no della Fiom. Il leader delle tute blu, Maurizio Landini, ha detto infatti di non essere d'accordo alla chiusura del tavolo e di «non capire l'urgenza di un accordo» in questo momento. Sulla stessa linea Giorgio Cremaschi: «Dico no all'accordo con la Confindustria su cui Camusso chiede il mandato perché cancella il voto dei lavoratori, apre alle Rsa, alle deroghe e alla limitazione del diritto di sciopero e perché è un grave errore in questa situazione politico-sociale tornare all'unità tra Cgil, Cisl e Uil. Con l'accordo si viene incontro a quasi tutte le richieste della Fiat».

Landini: accordo contrario alla battaglia per la democrazia fatta nelle fabbriche
Secondo Landini l'accordo sarebbe stato gestito con «troppa fretta» e andrebbe «contro la volontà di democrazia che sta emergendo nelle fabbriche e dallo scenario politico». Illustrare linee generali, ha spiegato Landini, «non basta quando, in un accordo, anche spostare una virgola ha il suo peso». Il numero uno della Fiom ha criticato soprattutto il "doppio regime" previsto dall'accordo per la validazione di un contratto nel caso che ad approvarlo siano Rsu o Rsa. «Dopo la battaglia per la democrazia fatta nelle fabbriche e il nuovo scenario politico che ci parla di una nuova volontà di partecipazione nel paese il sindacato decide di acconsentire alle Rsa che non vengono elette dai lavoratori ma nominate. C'è un gap di
democrazia».

Per le tute blu l'intesa ipoteca la vittoria nel ricorso contro Fiat
Landini ha quindi rimarcato non solo «la fretta con cui si vorrebbe chiudere l'intesa» che di fatto ipotecherebbe, pesantemente, per la Fiom, una possibile vittoria al processo contro la Fiat e l'accordo separato su Pomigliano, in calendario il 16 luglio a Torino, ma anche la differenza con altri accordi storici firmati con la partecipazione delle categorie alle ecisioni finali, non contro.

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