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Questo articolo è stato pubblicato il 27 giugno 2011 alle ore 06:37.

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Nuovi, preziosi alleati in arrivo per il Territorio nella lotta alle case fantasma. Per esaminare gli immobili mai dichiarati in catasto, l'Agenzia ha deciso di chiedere aiuto a quattro ordini professionali, con cui ha siglato protocolli di intesa per dare il via alle operazioni di sopralluogo. Un aiuto ancora più gradito, dato che arriva in forma gratuita.

L'accordo c'è stato con il Consiglio nazionale dei geometri e con gli Ordini nazionali dei periti agrari e dei dottori agronomi e forestali, più quello dei periti industriali in relazione agli iscritti con la specializzazione di perito edile. Gli ordini «hanno risposto in modo molto convinto ed hanno sensibilizzato i propri iscritti», racconta Franco Maggio, direttore centrale per il catasto e la cartografia dell'Agenzia. «Questo progetto – continua Maggio – interessa tutto il territorio nazionale, in particolar modo quei territori dove è maggiore il numero dei fabbricati da accertare, oppure quelle realtà dove l'Agenzia ha meno personale. Si tratta di un'attività integrativa rispetto al lavoro dell'ufficio, e serve ad acquisire le informazioni utili per la determinazione della rendita presunta con procedure automatizzate, ovviamente a seguito di sopralluoghi sul terreno».

Il progetto è in fase di start-up. «Ogni ufficio, provincia per provincia, ha dei piani di sopralluogo per il proprio personale – spiega Maggio –. Poi i professionisti, in stretta collaborazione con i direttori degli uffici provinciali che assegnano le particelle catastali da accertare, lavorano nel pieno rispetto delle regole, analogamente al nostro personale. Svolgono non solo attività di attribuzione della rendita presunta, ma anche attività istruttorie preliminari che consentono poi all'Agenzia di determinare la rendita presunta».

Anche se avviene a titolo gratuito, la collaborazione rappresenta un'opportunità per migliaia di professionisti. Secondo Bruno Razza, del consiglio nazionale dei geometri, «sono soprattutto i giovani iscritti che parteciperanno a questo progetto, perché per loro è anche un'occasione per farsi conoscere. Inoltre i nostri iscritti possono utilizzare questa opportunità per conoscere maggiormente la realtà locale dove lavorano». Sulla stessa linea anche il presidente del Collegio nazionale dei periti agrari e dei periti agrari laureati, Andrea Bottaro: «Il vantaggio di partecipare ad un progetto del genere è quello di lavorare in modo operativo sul territorio. Anche dal punto di vista dell'immagine, partecipare a questo progetto può servire a farsi conoscere. Non è detto che non nascano altre occasioni di lavoro».

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