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Questo articolo è stato pubblicato il 29 giugno 2011 alle ore 16:22.

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Divorzio in casa dell'Udc: la senatrice Bianchi passa con Berlusconi. Ma Casini l'aveva già scaricataDivorzio in casa dell'Udc: la senatrice Bianchi passa con Berlusconi. Ma Casini l'aveva già scaricata

Nel Pdl l'hanno accolta a braccia aperte con tanto di nota firmata da Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato, e dal suo vice, Gaetano Quagliariello, in cui si dicono «lieti» di averla nel gruppo. Perché la senatrice Dorina Bianchi, reduce dalla battaglia (persa) per la poltrona di sindaco di Crotone, la sua città, ha deciso di lasciare l'Udc e di traslocare nel partito di Silvio Berlusconi. Le ragioni sono affidate a un comunicato scritto dalla neuroradiologa - alle spalle diversi cambi di casacca in Parlamento - in cui auspica la «riunificazione delle forze politiche che si ispirano al popolarismo europeo». Insomma, il suo trasloco dovrebbe, almeno nelle intenzioni della biondissima senatrice, aprire la strada a una nuova alleanza tra Berlusconi e Casini.

Con Casini i rapporti erano ormai deteriorati
Ma i centristi sono ormai decisi a percorrere altre strade e anche il premier pare essersi convinto che non ci siano margini per un ritorno di fiamma con il leader dell'Udc. Che, dal canto suo, aveva già "divorziato" dalla senatrice dopo quel comizio, messo in scena durante la campagna elettorale, in cui il premier davanti a mezzo partito centrista calabrese aveva sparato a zero contro Casini e Fini, senza che la senatrice, sorridente al suo fianco, facesse nulla. A lei, subito dopo l'intervento del Cavaliere («ora senza Fini e Casini il governo può fare le riforme») il numero uno centrista aveva mandato un sms d'addio. «È giusto che ognuno vada dove lo porta il cuore». Poi più nulla tra i due.

Ieri l'incontro con Cesa per comunicargli l'addio
La Bianchi dunque non ha comunicato a Casini la decisione. Ne ha parlato invece con il segretario Lorenzo Cesa. I rumors di Montecitorio raccontano infatti di un incontro veloce tra i due ieri a piazza San Silvestro, a pochi passi dalla Camera, dove, davanti a un caffè, la senatrice ha annunciato il suo passaggio che comunque non ha colto di sorpresa il segretario centrista.

Alla base della rottura le scelte della senatrice in campagna elettorale
Anche i rapporti con Cesa, va detto, si erano poi molto deteriorati anche se, a differenza di Casini, il segretario non era arrivato alla rottura nel tentativo di salvare la partita elettorale. Ma, dopo il comizio di Berlusconi, Cesa era sceso in Calabria per la campagna elettorale e aveva deciso di disertare la piazza di Crotone proprio per lanciare un segnale alla senatrice, rea di non aver preso le difese di Casini davanti al Cavaliere. Poi, a peggiorare la situazione, era intervenuta anche la scelta della senatrice di apparentarsi, al ballottaggio, conPasquale Senatore, già sindaco di Crotone ma soprattutto esponente della destra cittadina. Un matrimonio che aveva fatto andare su tutte le furie l'Udc locale e, ovviamente, i vertici nazionali. Da lì la scelta di scaricare definitivamente la senatrice. Che ha solo atteso la fine del match elettorale per pronunciare un addio già sancito dai fatti.

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