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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2011 alle ore 15:39.

Il Quirinale condanna le violenze scoppiate oggi attorno al cantiere della Tav. «Quel che è accaduto in Val di Susa, per responsabilità di gruppi addestrati a pratiche di violenza eversiva - scrive il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, in una nota -, sollecita tutte le isituzioni e le componenti politiche democratiche a ribadire la più netta condanna, e le forze dello Stato a vigilare e intervenire ancora con la massima fermezza».
Il Pdl accusa: violenti sostenuti dalla sinistra. Ma Bersani si smarca
Una condanna che arriva dopo una giornata di scontro politico. Con il Pdl che ha accusato la sinistra di sostenere i gruppi di violenti in azione vicino alla centrale idroelettrica di Chiomonte. E il Pd che, con il segretario Pierluigi Bersani, ha preso subito le distanze.«Isolare, condannare la violenza e ripudiarne ogni presunta giustificazione è un dovere elementare di tutte le forze politiche e delle persone civili. Su questo concetto non è per noi tollerabile nessun equivoco». A dare il "la" alla polemica era stato il partito del premier. «Le azioni di guerriglia messe in campo oggi sono l'esempio di come l'estremismo ideologico e politico si sposi all'estremismo comportamentale con effetti devastanti - aveva attaccato il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto -. A questo punto visto che, al di à degli incidenti, la Sel e i Verdi politicamente sono schierati contro la Tav, è da capire come il Pd possa progettare un'alleanza politica e organica con queste forze».
Letta: violenza da condannare senza se e senza ma
Prima ancora del segretario anche Emanuele Fiano, responsabile sicurezza per i democratici, e il deputato Stefano Esposito, avevano rispedito al mittente le accuse della maggioranza. «Questo antagonismo scientificamente violento - spiega Fiano - troverà sempre la nostra più totale contrarietà e non potrà e non dovrà mai trovare spazio. Mentre Esposito alza il tiro contro i capi dei comitati No Tav «che hanno invocato l'assedio del cantiere e utilizzato parole d'ordine violente e insurrezionaliste, nonché Beppe Grillo e i suoi seguaci piemontesi». E anche il numero due del partito, Enrico Letta,aveva espresso «piena solidarietà» alle forze dell'ordine contro la violenza «da condannare senza se e senza ma».
Grillo ai manifestanti: siete degli eroi. Ma Casini lo bacchetta su Fb
Proprio le parole di Beppe Grillo - che aveva definito «eroi» i manifestanti e ha parlato «di prove tecniche di dittatura» - avevano contribuito ad accendere la temperatura dello scontro politico. Con il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini che, dal suo profilo su Facebook, aveva attaccato il comico genovese. «In Val di Susa gli eroi sono i poliziotti e gli operai, non i manifestanti né tantomeno i delinquenti che tirano le pietre». Mentre Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, aveva critica Grillo «che dice cose irresponsabili, e scherza col fuoco perfino in ore in cui alcuni malintenzionati stanno facendo divampare la violenza». (Ce. Do.)
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