Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2011 alle ore 07:35.

My24
Marco MilaneseMarco Milanese

Ordinanza di arresto per Marco Milanese, deputato Pdl ed ex braccio destro del ministro Giulio Tremonti. L'ha trasmessa ieri alla Camera dei deputati il gip di Napoli Amelia Primavera.

Il provvedimento, richiesto dal pm Vincenzo Piscitelli, è stato inviato alla Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio, mentre sono state eseguite altre due ordinanze ai domiciliari nei confronti del sindaco di Voghera, Carlo Barbieri, e del commercialista Guido Marchesi, anch'egli di Voghera. Le accuse contestate a Milanese sono corruzione, rivelazione di segreto d'ufficio e associazione per delinquere.

Le esigenze cautelari per il parlamentare Pdl, secondo il gip, sono ritenute necessarie sia per il pericolo di inquinamento delle prove «attesi i collegamenti all'interno della Gdf che hanno consentito a Milanese di accedere a notizie coperte dal segreto di indagine» sia in considerazione della «permanenza», nonostante le dimissioni dalla carica di consigliere, «di uno stretto e attuale rapporto fiduciario tra i due esponenti politici che prescinde, evidentemente dal ruolo istituzionale rivestito dal Milanese».

Al centro del lavoro inquirente ci sono i rapporti tra Milanese e l'imprenditore campano Paolo Viscione, al quale il deputato avrebbe svelato attività investigative sul suo conto (iscrizione nel registro degli indagati) e sulla sua società, Arteinvest, da parte della Direzione distrettuale antimafia di Napoli e della sezione Criminalità economica della stessa procura, ottenendo - come contropartita per la sua pretesa protezione giudiziaria - una somma complessiva di 500mila euro, più una Bentley e una Ferrari, e 450mila euro più un viaggio a New York, nonché orologi di costo elevato (secondo alcuni accusatori Milanese avrebbe detto che uno era per Tremonti).

Episodi apparentemente isolati che nasconderebbero, invece, una trama criminale finalizzata da un lato a vendere al miglior offerente informazioni riservate su delicate indagini affidate alla Guardia di Finanza, ottenute in forza del proprio passato di ufficiale del Corpo, e dall'altro a distribuire incarichi in società controllate dal ministero dell'Economia in cambio di mazzette e regali, sfruttando la vicinanza a Giulio Tremonti. Nella misura cautelare il gip ha modo di soffermarsi anche sui rapporti finanziari relativi a una casa a Roma, definiti «assolutamente poco chiari», tra Milanese e Tremonti.

Il ministro, secondo l'ordinanza, utilizza a Roma un immobile di via Campo Marzio di proprietà del Pio Sodalizio dei Piceni affittato a 8.500 euro al mese al deputato. Milanese, spiega il gip Primavera, «paga mensilmente» per l'appartamento «un canone molto alto il cui complessivo ammontare, rispetto alle rate già pagate, risulta di oltre 100mila euro» per il quale la Procura non ha rinvenuto forme di rimborso se non un assegno, a firma di Tremonti, versato a Milanese un anno prima però della firma del contratto di locazione. In serata il ministro dell'Economia ha inteso chiarire la propria posizione: «La mia unica abitazione è a Pavia. Non ho mai avuto casa a Roma. Per le tre sere a settimana che normalmente - da più di quindici anni - trascorro a Roma ho sempre avuto soluzioni temporanee, prevalentemente in albergo e come ministro in caserma. Poi ho accettato l'offerta fattami dall'onorevole Milanese per l'utilizzo temporaneo di parte dell'immobile nella sua piena disponibilità e utilizzo. Apprese le notizie giudiziarie relative all'immobile, già da stasera per ovvi motivi di opportunità cambierò sistemazione».

Per i difensori del parlamentare Pdl, Bruno La Rosa e Franco Coppi, che stanno esaminando l'ordinanza, emergerebbe una serie di contraddizioni tra le dichiarazioni che costituiscono gli elementi di prova dell'accusa, come le affermazioni di Viscione e quelle del titolare della gioielleria romana dove sono stati acquistati gli orologi. I legali, insomma, sono pronti a dar battaglia e non è escluso che nei prossimi giorni convochino una conferenza stampa per spiegare le loro ragioni. Milanese ha pendente un'altra inchiesta giudiziaria, per corruzione e finanziamento illecito ai partiti, davanti alla procura di Roma. L'indagine, condotta dal pm Paolo Ielo, è ormai alle battute finali.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi