Berlusconi annulla la visita con la figlia a Lampedusa

Berlusconi annulla la visita con la figlia a Lampedusa

Silvio Berlusconi non sarà oggi a Lampedusa. Nel giorno in cui la Corte d'appello di Milano ha condannato il suo gruppo a risarcire 560 milioni a Carlo De Benedetti, il premier ha deciso di rinviare la visita nell'isola delle Pelagie. Berlusconi era atteso in mattinata insieme alla figlia Marina per trascorrere qui l'intera giornata. In programma anche una gita a bordo di un caicco messo a disposizione da un albergatore dell'isola. Il premier ha poi lasciato verso le 13 la sua residenza romana, diretto con molta probabilità in Sardegna. Nessun commento con i cronisti che lo aspettavano all'esterno di Palazzo Grazioli.

Il sindaco: visita rinviata di qualche giorno
Stamane il presidente del Consiglio aveva contattato il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, esprimendogli la volontà di rinviare l'appuntamento di alcuni giorni. «Sono rammaricato per il mancato arrivo di Berlusconi, ma si tratta solo di un rinvio - ha spiegato il sindaco - perché mi ha assicurato che sarà qui tra qualche giorno». Sarebbe venuto con la figlia Marina, ha proseguito De Rubeis, «e con degli architetti per valutare come migliorare l'immobile che ha acquistato. Un modo per dire che la famiglia Berlusconi "mette i piedi" nell'isola. Era dunque una visita dalla forte valenza simbolica. Sono dispiaciuto, ma l'ho sentito, così come ho sentito il sottosegretario Letta, e la cosa è solo rinviata».

foto

Villa Due Palme a Lampedusa, il nuovo acquisto di Berlusconi

Nuovi sbarchi nella notte: arrivati oltre mille profughi
La notte scorsa, intanto, altri quattro sbarchi hanno portato sull'isola 1.041 profughi, per i quali è stata già avviata la macchina dei trasferimenti verso gli altri centri d'accoglienza della penisola. Gli extracomunitari verranno imbarcati sul traghetto della flotta Moby. Quattro i barconi giunti tra le 23.30 e le 6.30 per un totale di oltre mille persone: nel dettaglio 158, 340, 303 e 240 migranti. Tra loro 125 donne e 30 bambini di provenienza sub- sahariana, partiti dalla Libia. Alle operazioni hanno preso parte quattro motevedette della Guardia costiera e delle Fiamme gialle.

©RIPRODUZIONE RISERVATA