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Questo articolo è stato pubblicato il 09 luglio 2011 alle ore 12:05.

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La reazione più dura, e non poteva essere diversamente, arriva dalla presidente di Fininvest Marina Berlusconi che si dice «sgomenta e senza parole» e parla «di forsennata aggressione contro mio padre». Secondo la figlia del Cavaliere la sentenza di condanna della Fininvest - che dovrà pagare 560 milioni alla Cir di De Benedetti e che è pronta a presentare ricorso - «è un esproprio che non trova alcun fondamento nella realtà dei fatti nè nelle regole del diritto, neppure un euro è dovuto da parte nostra». Parole che riecheggiano anche quelle usate dall'avvocato del premier, Niccolò Ghedini, che prima pone l'accento sui contenuti della decisione emessa «contro ogni logica processuale e fattuale» e si dice poi sicuro che la Cassazione ribalterà il verdetto «annullando la sentenza».

La Russa: non ci aspettavamo riconosciute buone ragioni
Ma è tutta la maggioranza, a poche ore dalla decisione dei giudici della Corte d'Appello di Milano, a far quadrato attorno al Cavaliere e al gruppo di Cologno Monzese. La notizia arriva anche a Mirabello, dove è in corso la kermesse del Pdl, e Ignazio La Russa fa spallucce davanti ai cronisti. «Era una sentenza attesa: nessuno si faceva molte illusioni che le buone ragioni di Berlusconi ci ha illustrato più volte venissero riconosciute». Poi il ministro della Difesa torna per un attimo su quel codicillo pro-Fininvest, inserito in manovra ed espunto dopo le polemiche, che avrebbe consentito di sospendere l'esecutività della sentenza e che potrebbe però essere reinserito in sede parlamentare (come, peraltro, auspicato dallo stesso Berlusconi). «Dipenderà dai presidenti dei gruppi parlamentari e dai singoli deputati. Personalmente penso che sia una norma di civiltà, se estesa a tutti e non solo ad alcuni». Mentre Denis Verdini parla di «persecuzione» nei confronti del premier.

Cicchitto e Gasparri: sentenza annunciata, c'è accanimento
I suoi colleghi di partito usano però toni ancor più duri contro i giudici che hanno confermato la condanna della Fininvest. Fabrizio Cicchitto, in una nota, sottolinea che «mai sentenza è stata più annunciata di questa, essa rientra nell'attacco concentrico che è in atto da tempo, fin dal 1994, contro Berlusconi perché ha osato scendere in campo in politica». Mentre Maurizio Gaspari, capogruppo del Pdl al Senato, parla «sentenza annunciata, frutto di un pregiudizio politico» ed «esempio di un accanimento giuridico contro Berlusconi». Sandro Bondi, coordinatore del partito, auspica invece l'intervento «di osservatori internazionali». E Maurizio Lupi, vicepresidente del Pdl alla Camera, bolla la decisione come «fuori dal mondo».

Bindi: conferma che norma manovra ad personam. Di Pietro: è truffa
Nel Pdl dunque è una gara a difendere le ragioni di Berlusconi, mentre dall'opposizione si leva la voce della presidente del Pd, Rosy Bindi. «Le sentenze si rispettano e naturalmente oggi abbiamo la dimostrazione che quella norma inserita in Finanziaria era ancora una volta una norma ad
personam e ad aziendam. Altro che norma a carattere generale». Critico anche Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori. «Le sentenze si rispettano e i danni si risarciscono. E se è vero, com'è vero, che Berlusconi è stato condannato in appello per danni causati a un altro gruppo imprenditoriale, significa che lui ci ha guadagnato illecitamente e l'altro ci ha rimesso. È inutile che Berlusconi e i suoi tentino di buttarla in politica, qui siamo solo di fronte a comportamenti truffaldini gravissimi». Mentre Carmelo Briguglio, vicepresidente vicario dei deputati di Fli, sottolinea che «la sentenza non è n fatto politico» e che, con la norma salva-Fininvest, «il governo aveva un obiettivo preciso quanto scoperto: evitare gli effetti di questa sentenza e solo di questa che riguarda direttamente gli interessi privati del presidente del Consiglio».

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