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Questo articolo è stato pubblicato il 13 luglio 2011 alle ore 18:35.

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Più che le intercettazioni poterono gli Ordini: la maggioranza è stata messa sotto scacco dagli Ordini professionali. La norma che dovrebbe essere introdotta in manovra e che prevede la liberalizzazione di alcuni ordini professionali ha infatti creato forti tensioni nella compagine che sostiene il governo Berlusconi.

Nella messa a punto del pacchetto di modifiche ci sarebbero problemi proprio su questa questione. Avvocati e notai all'interno del Pdl hanno infatti minacciato di non votare la manovra se non verrà ritirata la norma. Governo e maggioranza sono al lavoro per risolvere il nodo.

Uno dei punti caldi - spiegano fonti - sarebbe proprio questo anche se il presidente della Commissione Bilancio, Antonio Azzollini, smorza «problemi? Non c'è nessun problema». Ma a quanto risulta uno degli scogli sarebbe proprio quello.


«Io l'emendamento l'ho letto e per come è formulato va semplicemente ritirato perchè svilisce le professioni liberali come quelle degli avvocati esattamente come fece l'ex ministro Bersani nella scorsa legislatura per accontentare Confindustria». Antonino Caruso, senatore del Pdl e avvocato ribadisce la sua contrarietà alla norma contenuta nella manovra. «E' insensato che dopo aver accolto tutti insieme l'appello del Capo dello Stato, una risposta alta della politica in una situazione difficile - osserva Caruso - si sia cercato di svilirla con un colpo di mano costringendo tutti all'accordo su un emendamento inquietante perché - insiste - trasforma gli avvocati in dipendenti degli industriali». Caruso annuncia poi che se il testo non verrà ritirato è già pronto a raccogliere le firme per depositare quanto prima un disegno di legge che cancelli quelle norme: «Poi potrà anche non passare perché non avrebbe la maggioranza dei voti in Senato ma questa è la democrazia, io di sicuro ci proverò».


«Le formulazioni sul tema che stanno sollevando preoccupazioni sono già superate, molti reagiscono a un tema che non c'è, non c'è nelle modalità che stanno circolando, non sussiste» riferiscer il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, a margine dei lavori della commissione Bilancio di Palazzo Madama.


«E' veramente il colmo: mentre l'opposizione responsabile limita il proprio ruolo emendativo e presenta poche e qualificate modifiche a una manovra sbagliata e ingiusta, dagli avvocati parlamentari del Pdl, da quelli che fanno parte della maggioranza, arrivano minacce di votare no perché nel documento é inserita una norma generica in cui si parla della liberalizzazione delle professioni e si fa riferimento all'abolizione degli ordini. Cos'altro deve succedere perché la smettano di pensare ai fatti loro? Il conflitto d'interessi non é soltanto un problema di Berlusconi, ma di tutti quelli che lo sostengono» è l'amaro commento di Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati del Pd.


Verrà riscritto un nuovo emendamento sugli ordini professionali annuncia poi il sottosegretario all'Economia, Luigi Casero, uscendo dallo studio del Presidente del Senato, Renato Schifani. La mediazione del presidente - da quanto si apprende ha avuto buon fine. Nell'emendamento ci dovrebbe essere una distinzione tra gli ordini professionali che sostengono l'esame di Stato e quelli che non lo sostengono.

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