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Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2011 alle ore 08:13.

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di Marco Mobili
ROMA - Dal taglio delle agevolazioni fiscali e assistenziali nel 2014 arriveranno 20 miliardi di euro e non più gli iniziali 15 ipotizzati dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Si rafforzano così di almeno altri 5 miliardi i saldi della manovra che dovrà portare l'Italia al pareggio di bilancio entro il 2014. È quanto sembrerebbe emergere dal pacchetto di emendamenti messi a punto dal Tesoro e depositati in commissione Bilancio del Senato dal relatore alla manovra, Gilberto Pichetto Fratin (Pdl).

Una serie di modifiche che spaziano dai costi della politica ai ticket sanitari, dai ritocchi alle pensioni al prelievo sulle stock option, dagli ammortamenti per i beni in concessione alla progressività dell'imposta di bollo sui depositi titoli. Per chiudere con i ritocchi alla stretta sulle incompatibilità dei giudici tributari e le norme di principio sulle liberalizzazioni delle professioni e le privatizzazioni.

Il confronto sulla messa a punto delle modifiche da apportare si è prolungato per tutta la giornata di ieri e anche dopo la presentazione ufficiale degli emendamenti del relatore. Tanto che i lavori della commissione sono proseguiti, con la partecipazione dello stesso Tremonti, fino a notte fonda. Con l'obiettivo di votare le modifiche e dare il mandato al relatore per consegnare all'aula di Palazzo Madama il testo da licenziare entro le ore 13 di oggi. Su quel testo, infatti, salvo possibili ritocchi dell'ultimissima ora, il Governo chiederà il voto di fiducia. Alla Camera, infatti, la manovra sosterrà per poco più di 24 ore con la previsione di uscirne nella serata di venerdì.

Tra le norme oggetto di ulteriori approfondimenti e possibili riscritture spicca quella sul limite alla deducibilità degli ammortamenti dei beni devolvibili per i concessionari. Per questi ultimi, fatta eccezione per autostrade e trafori, l'ultima ipotesi allo studio prevede un aumento dell'Irap in luogo del limite del 2% alla deducibilità dei beni i concessione. Per autostrade e trafori, invece, resterebbe l'iniziale previsione dell'emendamento Pichetto con la deducibilità delle somme accantonate nel cosiddetto fondo di ripristino ridotta dal 5 all'1 per cento.

I tagli delle agevolazioni mettono nel mirino le oltre 470 voci contenute in un allegato di 36 pagine e frutto del recente lavoro condotto dal tavolo di studio sulla riforma fiscale, coordinato da Vieri Ceriani. A partire dal 2013, dice ora la nuova norma, «i regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale» saranno, dunque, ridotti del 5% e dovranno garantire effetti positivi ai fini dell'indebitamento netto per 4 miliardi di euro. L'anno successivo il taglio delle agevolazioni sarà del 20% così da assicurare, come detto, risorse per 20 miliardi di euro. Inoltre, l'emendamento del relatore ribalta, di fatto, l'ipotesi della clausola di salvaguardia inizialmente formulata dal ministro Tremonti: il taglio delle "tax expenditures" sarebbe dovuto scattare nel caso in cui il Governo non avesse attuato la riforma del sistema fiscale e assistenziale. Ora, invece, la sforbiciata lineare alle agevolazioni non sarà effettuata solo se entro il 30 settembre 2013 saranno adottati provvedimenti legislativi in materia fiscale e assistenziale in grado di assicurare con il riordino della spesa in materia sociale, nonché l'eliminazione o la riduzione dei regimi di esenzione esclusione e favore fiscale che si sovrappongono alle prestazioni assistenziali, quegli stessi effetti di risparmio sull'indebitamento netto, prima per 4 miliardi e poi per 20 miliardi nel 2014.

Confermata la stretta sulle stock option per dirigenti e collaboratori di imprese finanziarie. Per questi soggetti aumenta la base imponibile su cui applicare l'addizionale prevista dalla manovra della scorsa estate. Il prelievo aggiuntivo del 10% applicata per la quota di bonus e stock option che supera il triplo della parte fissa della retribuzione, sarà invece calcolata per l'intera quota che eccede l'importo corrispondente alla parte fissa della retribuzione.

Sul fronte delle pensioni i ritocchi non riguardano solo le rivalutazioni e l'aspettativa di vita. Arriva, infatti, un contributo di solidarietà del 5% per le pensioni d'oro sopra i 90mila euro (e del 10% oltre 150mila). Così come il posticipo di uno, due e tre mesi, rispettivamente per gli anni 2012, 2013 e 2014, per chi andrà in pensione con 40 anni di contributi a prescindere dall'età anagrafica.

Ticket sanitari da subito. Dall'entrata in vigore della legge di conversione lo Stato non finanzierà più il ticket da 10 euro su visite e analisi. Mentre sul taglio dei costi della politica viene semplicemente previsto che le retribuzioni dovranno essere adeguate alla media dei sei principali Paesi europei. Inoltre saranno esonerati dai tagli della manovra del 2010 le commissioni e gli organi che operano all'interno del ministero dell'Ambiente (Commissione Via-Vas e quella Aia-Ippc).
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