Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 24 luglio 2011 alle ore 20:26.

My24
Rogo della stazione Tiburtina, «probabile causa elettrica»Rogo della stazione Tiburtina, «probabile causa elettrica»

Il rogo divampato prima dell'alba di domenica alla stazione ferroviaria Roma Tiburtina ha avuto probabilmente una causa accidentale e non dolosa. Lo ha anticipato Massimiliano Gaddini, comandante provinciale dei vigili del Fuoco: «L'ipotesi per questo incendio è una probabile causa elettrica ma dobbiamo valutare una volta che entreremo nel cavidotto, dove è iniziato l'incendio: comunque ci è sembrato molto un classico incendio generato da cause elettriche: al 90% mi sento di escludere altre cause».

Il rogo alle 19 di domenica risultava completamente spento: «Ora stiamo raffreddando la struttura», ha aggiunto Gaddini, spiegando che l'edificio coinvolto «è degli anni Trenta e quindi non possiamo escludere un possibile crollo. Tutto comunque è nato da un cavidotto molto stretto abbastanza difficile da raggiungere. Questo ha impedito operazioni rapide anche perche l'estensione del cavidotto 1 km e mezzo circa ed è bruciato quasi tutto. L'incendio si è propagato all'edificio bruciato dove ci sono archivi e uffici. Anche per questo non possiamo riaprire la stazione».

Secondo il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, le ripercussioni sulla mobilità ferroviaria attorno a Roma dureranno per almeno un mese.
Intanto Rete Ferroviaria Italiana in un comunicato annuncia l'istituzione di una commissione d'inchiesta e ipotizza che l'innesco sulla linea possa essere dovuto a manipolazioni sulla rete elettrica, in particolare a furti di cavi. «Eventi simili a quello accaduto nella stazione Tiburtina sono, per esperienza, attribuibili a tre tipologie di cause: fulminazioni dirette di cavi elettrici per scariche atmosferiche; contatti diretti su apparecchiature o parti di impianto di segnalamento a bassa tensione per rottura e caduta linee elettriche ad alta tensione (3mila volt) che forniscono energia di trazione ai treni ; oppure manipolazioni o asportazioni di cavi o di collegamenti in rame o alluminio che provocano anomali funzionamenti degli impianti, anche in tempi differiti rispetto al momento del danneggiamento».

Nel caso di Tiburtina, aggiunge Rfi, «la ricostruzione dei fatti mostra che alle ore 4 circa veniva segnalato, da parte del personale in servizio, la presenza di fumo negli impianti tecnici di comando e controllo del segnalamento ferroviario, sebbene dai sistemi di monitoraggio dell'alimentazione delle linee elettriche efficienti, non si avevano segnali premonitori, come aperture dell'interruttore di protezione dei circuiti elettrici né di bassa tensione né di alta tensione. Per quanto descritto, non essendoci stati interventi delle protezioni, prosegue ora l'analisi in merito alla terza causa potenziale ovvero di altre eventuali di cui non si ha esperienza, e allo scopo è stata istituita una commissione di inchiesta».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi