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Questo articolo è stato pubblicato il 27 luglio 2011 alle ore 16:25.

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Un tavolo di confronto» tra le forze politiche «per dare piena attuazione all'art. 41 della Costituzione sulla libertà d'impresa». La proposta è giunta dal presidente del Senato, Renato Schifani, nel corso della cerimonia del Ventaglio a Palazzo Madama, tradizionale incontro con la stampa parlamentare. «Lo Stato - afferma Schifani - non deve più autorizzare ma solo controllare l'attività dell'imprenditore, consentirgli di operare in uno Stato che non sia un contraddittore che impedisce di fatto la nascita o il prosieguo di un'attività con troppe procedure burocratiche». «Questa riforma - sostiene la seconda carica dello Stato - si può attuare subito, con la coesione delle forze politiche».

La coesione è un valore indelebile
La coesione nazionale è un «valore indelebile», ha detto Schifani. Lo spirito bipartisan che si è visto sulla manovra «non può essere disperso e dimenticato». Schifani ha invitato le parti politiche a non interrompere la collaborazione che hanno attuato durante l'approvazione della manovra. Schifani ha indicato soprattutto due temi come possibile terreno di "coesione": le liberalizzazioni e la riforma della legge elettorale.

Papa e Tedesco: rischio che il voto sia politico e non di coscienza
Parlando del differente esodo delle votazioni sull'arresto del deputato Alfonso Papa (ex Pdl) e sui domiciliari al senatore Alberto Tedesco (ex Pd) Schifani ha sottolineato di aver rispettato «il voto segreto di
Camera e Senato, anche se disarticolato, perchè penso che abbia
prevalso il voto di coscienza». Secondo il presidente del Senato «il problema è quante volte i parlamentari hanno la possibilità di valutare se effettivamente dalle carte emerge davvero il "fumus persecutionis"? Spesso devono fidarsi delle relazioni dei loro colleghi e il rischio è che il voto sia politico e non di coscienza».

Non difendo la casta, ma stop al populismo
«Io non difendo la casta, difendo il Parlamento che è il luogo degli eletti e deve dare esempio di massima trasparenza», ha detto Schifani, affrontando il tema della riduzione dei costi della politica. Dopo aver illustrato alcuni tagli che il Senato apporterà al proprio bilancio interno Schifani ha detto che si confronterà con le critiche «per analizzarne la fondatezza e per farne tesoro e per respingere con garbo quelle infondate». Per Schifani occorre «mantenere la paricentricità della posizione sulla riduzione dei costi della politica, senza perdere la testa nè nell'eccessivo corporativismo nè nell'eccessivo dare ragione a delle accuse che sono soltanto demagogiche e che spingono a questo populismo nei confronti delle istituzioni che mi preoccupa e che va tenuto
sotto controllo». Schifani ha auspicato «fermezza e senso di responsabilità» nel risolvere la questione dei costi della politica e ha consigliato di «non respingere la critica ma mai farsi prendere dalla foga che ti travolge e travolge tutto quello di buono che c'è nel nostro Paese».

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