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Questo articolo è stato pubblicato il 29 luglio 2011 alle ore 18:52.

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Il Consiglio federale della Lega ha deciso di sospendere dal partito l'europarlamentare Mario Borghezio per le sue dichiarazioni sulla tragedia di Oslo. La sospensione, secondo quanto si apprende, dovrebbe essere di tre mesi. Borghezio decade anche da presidente del Carroccio in Piemonte.

Borghezio ha attirato su di sè l'attenzione mediatica in settimana dopo aver dichiarato a sorpresa, in diretta durante la trasmissione La Zanzara su Radio 24, di condividere le idee sull'invasione islamica in Europa espresse da Anders Breivik, il killer che ha ucciso 76 persone in Norvegia (audio).

Dopodiché l'europarlamentare ha chiesto scusa (audio), scuse che non sono bastate per i leader del Carroccio che lo hanno al momento scaricato.

Raggiunto al telefono, Mario Borghezio ha detto di essere a Roma e «non sapere nulla» circa la sua sospensione dalla Lega. «Attendo le decisioni come un soldato e le accetterò qualunque siano», ha aggiunto l'europarlamentare.

Intanto sei europarlamentari della Lega Nord si sono dissociati dalle dichiarazioni del loro collega Borghezio sulla strage in Norvegia. Si tratta di Giancarlo Scottà, Fiorello Provera, Oreste Rossi, Mara Bizzotto, Claudio Morgante, Lorenzo Fontana. «teoria politica, né filosofica, né religiosa può giustificare l'uccisione di persone innocenti come avvenuto a Oslo - affermano in una nota -. Una tragedia che rappresenta la negazione di ogni principio di convivenza civile e la degenerazione folle degli estremismi. Così come, da sempre, condanniamo con forza le stragi del fanatismo islamico e l'uccisione di civili per motivi politici o religiosi, oggi esprimiamo il nostro sdegno e la solidarietà ai parenti delle vittime ed al popolo norvegese».

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