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Questo articolo è stato pubblicato il 30 luglio 2011 alle ore 12:59.

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La Nato bombarda le tv di GheddafiLa Nato bombarda le tv di Gheddafi

Almeno una decina di esplosioni hanno scosso la scorsa notte la capitale libica Tripoli. La Nato ha lanciato una serie di attacchi di precisione contro tre emittenti della televisione libica, per «ridurre al silenzio il colonnello Gheddafi». L'Alleanza atlantica ha precisato in un comunicato di aver preso di mira «tre centri di trasmissione satellitare della televisione libica (...) con l'obiettivo di impedire al colonnello Gheddafi di utilizzarli per intimidire e incitare ad azioni violente contro la popolazione». «Il nostro intervento è stato necessario perché la televisione è utilizzata dal regime per opprimere la popolazione civile - ha aggiunto la Nato -. Gheddafi usa i suoi interventi teletrasmessi per alimentare l'odio tra i libici e mobilitare i suoi sostenitori». Pare che alcune esplosioni hanno colpito la zona della villa del rai.

Immediata la risposta di Tripoli che non vuol far passare l'dea che il regime è indebolito. Il governo libico afferma di aver ucciso in combattimento 190 ribelli sul fronte ovest da mercoledì. sostiene il portavoce del regime, Moussa Ibrahim. I ribelli, dal canto loro, in questi giorni hanno affermato di aver preso varie località e cittadine nell'offensiva a ovest.

Quello che è certo è la morte del capo degli insorti. I ribelli libici hanno fornito le prove dell'omicidio del loro comandante militare Abdel Fatah Yunes, uccisione perpetrata secondo il colonnello Muammar Gheddafi dagli islamisti di Al-Qaeda. «Il Cnt ha avviato un'indagine e pubblicherà presto tutte le prove di questa inchiesta», ha assicurato Ali Tarhuni, membro del Consiglio di Transizione nazionale. Il generale Abdel Fatah Yunes, ex capo delle forze di sicurezza di Gheddafi, partecipò al colpo di Stato del '69 che portò il colonnello al potere e lo scorso febbraio decise di voltare le spalle al regime per unirsi alla causa dei ribelli di Bengasi. Tarhuni ha fatto sapere che il cadavere di Yunes, crivellato di colpi d'arma da fuoco e parzialmente bruciato, é stato ritrovato venerdì scorso alle porte di Bengasi, ma la notizia della sua morte era giunta un giorno prima quando il capo della milizia Jirah Ibn al-Obeidi ha confessato l'omicidio.

«Il capo di questa milizia è stato arrestato», ha affermato sottolineando che le motivazioni non sono ancora chiare. Secondo Tripoli, invece, questo assassinio é stato condotto da Al-Qaeda e ciò dimostrerebbe l'impotenza del Cnt. «Con questo atto, Al-Qaeda vuole ribadire la sua presenza ed influenza nella regione», ha aggiunto il portavoce del regime Mussa Ibrahim. Intanto continua l'offensiva della Nato in Libia: a Bruxelles l'Alleanza atlantica ha inviato una nota nella quale fa sapere che alcune unità hanno condotto dei raid di precisione e bersagliato tre ripetitori della tv libica di Stato al fine di "ridurre al silenzio il colonnello Gheddafi". «Il nostro era un intervento necessario. L'obiettivo é quello di impedire al colonnello libico di utilizzare la tv per intimidire e ordinare atti di violenza contro il suo popolo», ha spiegato il portavoce della Nato Roland Lavoie.

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