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Questo articolo è stato pubblicato il 03 agosto 2011 alle ore 11:49.

Al momento dell'arresto prendevano tranquillamente il sole sul loro yacht da 400mila euro a Ponza. Anche se allo Stato risultavano nullatenenti. Il commercialista Federico Di Lauro e la moglie Dong Mei Xiao sono due dei membri dell'organizzazione criminale che per cinque anni ha truffato 500 persone, quasi tutte dell'alta borghesia romana. Ieri mattina per loro, e per altri sei persone dell'associazione, sono scattate le manette per truffa, associazione per delinquere, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
Da modella, attrice e conduttrice tv alla truffa da 35 milioni di euro
Dong Mei Xiao è stata negli anni Novanta una celebre modella che ha sfilato per Laura Biagiotti, prima stilista a sbarcare in Cina con le sue creazioni. Dong Mei ha anche interpretato come attrice alcune pellicole cinematografiche e una serie televisiva. Dal film "Palla di neve" con Maurizio Nichetti a Little big soldier, fino alla serie tv con Bud Spencer, "I delitti del cuoco". Nel 1991 aveva anche avuto una parte nel film "Abbronzatissima" con Jerry Calà e Teo Teocoli. È stata anche sosia di Kaori, la ragazza orientale divenuta famosa per uno spot tv. E poi madrina della Stramilano, una trasmissione a Telemontecarlo negli anni Novanta con Giancarlo Magalli, sketch con Giorgio Panariello. Poi il matrimonio con Di Lauro e una vita lussuosa, interrotta ieri dall'ordine di arresti domiciliari. É accusata di riciclaggio.
Otto arresti per un raggiro da 35 milioni
Le otto ordinanze di custodia cautelare sono state disposte dal gip, Massimo Battistini del tribunale di Roma, su richiesta del procuratore aggiunto, Nello Rossi, che coordina il gruppo reati contro l'economia della procura di Roma. I finanzieri del nucleo speciale di Polizia tributaria hanno avviato l'inchiesta, denominata «Missing Money», a seguito di almeno una ventina di segnalazioni da parte di direttori di banche per alcune operazioni sospette.
Lo specchietto per le allodole erano interessi al 10% l'anno
Al vertice dell'associazione c'erano Bruna Giri, attualmente latitante a Santo Domingo, promotrice finanziaria che procacciava clienti e Maria Antonietta Perilli, entrambe ex promotrici finanziarie. Ed è proprio grazie alla loro esperienza a stretto contatto con gli istituti bancari che le due donne sono riuscite ad attrarre i clienti offrendo vantaggiosissimi tassi d'interesse che, in alcuni casi, arrivavano fino anche al 10% all'anno. .
L'elevato tenore di vita ha attirato l'attenzione degli investigatori
Ad attirare l'attenzione degli investigatori è stato il tenore di vita di alcuni membri dell'organizzazione, in particolare quello di Federico Di Lauro, sempre alla ricerca di una Porsche nuova di zecca. Molti dei beni in possesso all'organizzazione, dalle ville sul litorale romano alle auto di lusso, sono stati posti sotto sequestro dalle Fiamme Gialle.
Primari ospedalieri e professionisti della Roma bene nella trappola
Moltissimi i clienti caduti nella trappola. Tra i clienti illustri compaiono i nomi di primari di ospedali e professionisti della «Roma bene», conosciuti durante party esclusivi nella Capitale. Clienti che investivano dai 10mila ai 900mila euro, per un giro di 35 milioni racimolati in 5 anni. Le somme venivano pagate quasi sempre tramite assegni in bianco che venivano poi versati in conti correnti di collaboratori o persone compiacenti che avevano il compito di «monetizzare» gli assegni stessi, attraverso il prelievo in contanti.
Altri illeciti Iva scoperti nel corso dell'operazione
Nel corso della stessa operazione, denominata «Missing Money», gli inquirenti sono risaliti anche ad un altro illecito sul trasferimento di un credito IVA pari a 400mila euro. Federico Di Lauro, in qualità di curatore fallimentare, era riuscito ad appropriarsi della somma attraverso la fittizia cessione ad un'altra società creata ad hoc e subito dopo trasferita all'estero.
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