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Questo articolo è stato pubblicato il 04 agosto 2011 alle ore 14:49.
«Io non credo che la crisi si aggraverà». Lo ha affermato Silvio Berlusconi in una conferenza stampa a Palazzo Chigi assieme al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, a quello del Welfare, Maurizio Sacconi, e a quello per lo Sviluppo economico, Paolo Romani. «Soltanto gli organi di informazione hanno messo in campo una connessione tra il mio intervento in Aula ieri e il comportamento dei mercati, che reagiscono per ragioni proprie e distanti dalla politica», ha aggiunto Berlusconi rispondendo a una domanda sull'andamento negativo delle Borse dopo il suo discorso in Parlamento sulla crisi, in conferenza stampa a Palazzo Chigi.
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«L'economia è fatta dal comportamento dei consumatori e degli imprenditori; generalmente si può dire che dobbiamo tutti tendere a fare cose ovvie e cioè diminuire la burocrazia e cercare di abbassare la pressione fiscale», oltre che nel caso italiano - ha spiegato il premier - promuovere «l'internazionalizzazione delle imprese: per il resto mi pare difficile ci possa essere qualcuno con la bacchetta magica».
Dunque, sostiene Berlusconi, «non spaventatevi dai mercati, tenete i titoli nel cassetto». «L'invito del mio discorso di ieri non era alle Borse, ma ai cittadini a cui ho voluto dire di non farsi spaventare e se hanno investito in titoli di tenerli nel cassetto e se hanno investito i risparmi nei titoli di non venderli». Anzi, «ho aziende in Borsa, io investirei prepotentemente nelle mie aziende che continuano a fare utili».
Per quanto riguarda invece l'incontro con le parti sociali, il presidente del Consiglio ha detto che nell'incontro di oggi «c'è stata una concordia che non ho mai notato negli incontri con le parti sociali negli ultimi 18 anni».
Berlusconi ha illustrato i punti sui quali si è articolato il confronto tra governo e parti sociali: il pareggio di bilancio e la libertà economica da inserire in Costituzione; la riforma assistenziale e fiscale; la modernizzazione delle relazioni industriali e del mercato del lavoro sia nel settore pubblico che nel settore privato; la finanza e le reti di impresa con particolare attenzione all'internazionalizzazione; l'accelerazione delle opere pubbliche e delle infrastrutture energetiche e delle nuove reti di telecomunicazioni; privatizzazioni anche dei servizi pubblici locali e liberalizzazioni; costi e semplificazione della politica, della burocrazia e delle funzioni pubbliche centrali e locali; infine i fondi strutturali europei.
Il ministro Romani: sarà un agosto di lavoro
«Sarà un agosto di lavoro, perché per presentare il documento a settembre, dobbiamo lavorare tuto agosto». Così il ministro allo sviluppo economico, Paolo Romani, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo l'incontro con le parti sociali. «Il sistema paese - ha aggiunto - si è presentato unito contro l'emergenza ed è un valore che dobbiamo portare in europa. E in settembre saremo in grado di affrontare tanti temi che sono nel documento» valutato con le parti sociali.
Marcegaglia: misure «per tornare a crescere» - Video
Le parti sociali nel documento hanno voluto evidenziare «il momento grave, la situazione straordinarietà da affrontare con la massima determinazione senza cercare scuse e scappatoie», ha affermato la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia al termine dell'incontro con il Governo. «Sappiamo tutti dei probblemi internazionali e europei ma il problema va affrontato con urgenza nel nostro Paese non è un momento normale di sessione di bilancio Lo spread sui titoli di stato non è lontano da quello dela Spagna e le Borse continuano a cadere e il Governo deve assumersi «l'onere» delle misure «per tornare a crescere».
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