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Questo articolo è stato pubblicato il 05 agosto 2011 alle ore 17:53.

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Camera e Senato hanno convocsto le commissioni per esaminare i provvedimenti in arrivo dal governo. Alla Camera giungerà il ddl per inserire nella costituzione il pareggio di bilancio, che sarà anticipato al 2013. il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ha già allertato le commissioni Affari costituzionali e Bilancio di Montecitorio in attesa della richiesta formale. Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha convocato le commissioni Affari costituzionali e Bilancio per l'informativa del ministro
dell'Economia, Giulio Tremonti, sull'anticipo delle misure per il raggiungimento del paregio di bilancio. Convocherà l'Assemblea appena arriverà il testo sulla riforma del Lavoro. È il risultato della conferenza stampa convocata dal premier, Silvio Berlusconi, e dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, a mercati chiusi e al termine di una giornata che ha visto borse ad altissima volatilità. Dopo una pesante apertura i listini hanno recuperato con Milano e Madrid in netto rialzo.

Guai se l'Italia diventa lo stato da vendere (di Roberto Napoletano)

Heaven forbid if Italy becomes the "State to be sold off " (by Roberto Napoletano)

Le fiamme dei mercati e l'urgenza di agire (di Fabrizio Forquet)

Berlusconi: accelerazione delle misure in manovra per pareggio di bilancio nel 2013

Da ore si rincorrevano annunci sulla rete

Da ore si ricorrevano sui mercati voci dell'annuncio di riforme immediate in Italia. In apertura del sito del Financial Times il titolo: l'Italia pronta ad annunciare riforme economiche. Berlusconi e Tremonti si sono messi d'accordo, scrive Ft, per fare a breve un pacchetto di misure per liberalizzare l'economia. Un funzionario che non vuole essere citato ha detto che le misure saranno annunciate in una conferenza stampa alla chiusura dei mercati. Il sito del quotidiano spagnolo El Mundo riferisce di un colloquio telefonico di Berlusconi con il premier Jose Luis Rodriguez Zapatero e con il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy per discutere della situazione sui mercati.

Bersani. Berlusconi capisca che deve fare un passo indietro
Bersani attacca. «Al mondo bisogna dare un messaggio e Berlusconi - ha detto il segretario del Pd deve rendersi conto che per rendere credibile qualunque manovra economica deve fare un passo indietro. Noi faremo la nostra parte ma non ci si illuda perchè qualunque provvedimento sarà inefficace in una situazione politica con un governo palesemente impotente».

Rehn: l'Italia acceleri i tempi delle riforme economiche
Il commissario europeo agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha chiesto questa mattina in conferenza stampa che l'Italia acceleri i tempi delle riforme econmiche anche se non sono previsti dalla Ue piani di salvataggio per Roma e Madrid ed ha annunciato per «mettere fine all'incertezza sui mercati, l'accordo sul rafforzamento del fondo salva-stati raggiunto al vertice di Bruxelles del 21 luglio scorso sarà operativo entro «settembre». Sarebbe stato «fantastico», ha sottolineato lo stesso Rehn, se l'accordo del 21 luglio tra i capi di stato e di governo dell'eurozona fosse stato «pienamente operativo giá dall'indomani, il 22 luglio», ma questo è stato «ovviamente impossibile» in quanto si tratta del «legittimo prezzo da pagare della democrazia», in cui i 17 paesi dell'euro devono seguire le proprie procedure nazionali per procedere alla ratifica e poi applicazione.

Rehn: a Bruxelles i lavori non sono fermi
Rehn ha detto che a Bruxelles i lavori non sono fermi, anzi, «i nostri esperti insieme a quelli della Bce, dell'Efsf e degli stati membri stanno lavorando giorno e notte per definire i dettagli e finalizzare l'insieme delle misure» decise a luglio. Teleconferenze e incontri avvengono quasi quotidiamente e continueranno allo stesso modo nei giorni a venire. «Stiamo parlando qui di settimane, non di mesi», ha sottolineato Rehn, spiegando che «al fine di mettere un termine all'incertezza, il processo tecnico e politico dovrá essere finalizzato entro inizio settembre». Anche se, ha ammesso il responsabile di Bruxelles, i due processi sono «interrelati». Da qui l'appello lanciato dal presidente della Commissione Josè Manuel Barroso ieri ai leader dei paesi dell'eurozona, e ribadito oggi da Rehn, per velocizzare le procedure di ratificazione a livello nazionale.

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