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Questo articolo è stato pubblicato il 09 agosto 2011 alle ore 21:30.
L'ultima modifica è del 09 agosto 2011 alle ore 17:58.

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Tassa sulle rendite patrimoniali, tagli alle pensioni, misure per la crescita: in attesa del vertice di domani fra il Governo e le parti sociali e dell'informativa del ministro dell'Economia Giulio Tremonti giovedì, maggioranza e opposizione si confrontano su proposte di provvedimenti per la manovra anticrisi. Intanto dal Pdl è stato comunicato che domani, dopo il vertice con le parti sociali, gli esponenti del partito che vi avranno partecipato si riuniranno per discutere le misure allo studio del Governo. In serata si è fatto sentire, indirettamente, anche Umberto Bossi. «Le pensioni dei lavoratori non si toccano» è il titolo di prima pagina del quotidiano leghista La Padania che intima così l'altolà del Carroccio alla vigilia degli incontri del governo con le parti sociali per individuare le misure anticrisi. Nel sommario le parole del ministro che dopo l'incontro con Tremonti «rassicura: "Finché c'è la Lega non si mettono in discussione i diritti della nostra gente». E ancora: «La stabilità non sacrifichi Padania e fasce deboli».

Lo scontro sulla tassa patrimoniale
A rilanciare la tassa patrimoniale è stato il sindaco di Verona, Flavio Tosi, durante un'intervista ieri a "In onda" su La7: «Forse bisognerebbe cominciare a pensare a una patrimoniale o a una tassa sulle grandi rendite finanziarie, perché oggi siamo nelle condizioni per farlo». «Nel momento in cui bisogna andare a prendere delle risorse - ha spiegato l'esponente del Carroccio - bisogna anche decidere bene dove andarle a prendere». Secondo Tosi, poi, «le risorse non andrebbero prese indistintamente da tutti, ma da una certa soglia in su, per non andare a colpire i piccoli risparmi delle famiglie». Incalzato dai conduttori che gli chiedono di individuare una soglia da cui iniziare la tassazione, Tosi ha chiarito: «Potrebbe essere dai 100 mila-200 mila euro in su, ma bisogna vedere come vengono calcolati i parametri, se bisogna considerare la casa o meno».

Una proposta condivisa anche da vari esponenti del Pd, a partire dal segretario Pier Luigi Bersani fino al responsabile del Welfare, Beppe Fioroni, per il quale si potrebbe mettere a punto una tassa «per tre anni sui patrimoni mobiliari fra i 5 e i 7 milioni». «Una patrimoniale servirebbe esclusivamente a tassare, scoraggiare e far prendere paura a un sistema, che sono normalmente le famiglie, che hanno risparmiato», ribatte dai microfoni di Radio Vaticana il presidente dello Ior, Ettore Gotti Tedeschi, che con un editoriale sulle pagine dell'"Osservatore Romano" aveva già proposto un maxiprestito obbligazionario convertibile finalizzato alla crescita delle medie imprese italiane, alimentato dal 10% del risparmio liquido delle famiglie.

«Quella che abbiamo davanti è una stagione di tagli, non di tasse», sottolinea Osvaldo Napoli, vicepresidente dei deputati Pdl, che così ribatte al sindaco di Verona, «e di tagli secchi. Niente tasse e soprattutto niente patrimoniale che vorrebbe dire una depressione economica senza fine».

Opposizione e sindacati fanno muro sui tagli alle pensioni
I tagli su cui però l'opposizione e i sindacati non vogliono cedere sono quelli riguardanti le pensioni, uno dei fronti per i quali il ministro Tremonti starebbe studiando risparmi e ritocchi. «Le pensioni non si toccano. Le risorse per risollevare il Paese dalla crisi vanno prelevate altrove - ha detto il presidente dei senatori dell'Italia dei Valori, Felice Belisario - né dalle pensioni né dal lavoro dipendente che anzi deve essere salvaguardato per una questione di equità sociale e di salvaguardia del potere di acquisto delle famiglie. Ascolteremo Tremonti giovedì con spirito costruttivo e rilanciando le nostre proposte che sono state depositate in Parlamento in tempi non sospetti. Il ministro dell'Economia non si aspetti benevoli lasciapassare», ha continuato.

«Nessuno tocchi le pensioni», sono state le parole di Raffaele Bonanni, segratrio Cisl, mentre per Ivan Pedretti, segretario nazionale dei pensionati Cgil, «è inaccettabile» che siano i pensionati a pagare il prezzo della crisi: «E' ora che si metta mano ad una riforma fiscale equa che faccia pagare di più a chi redditi alti e patrimoni consistenti e che permetta a chi vive di pensione una vita dignitosa - ha proseguito Pedretti - Occorre alzare il prelievo sulle rendite finanziare al pari delle misure già adottate negli altri Stati europei. Lavoratori e pensionati debbono rimanere fuori da ulteriori tagli». (Ch. B.)

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