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Questo articolo è stato pubblicato il 09 agosto 2011 alle ore 16:32.
Un nuovo Patto di stabilità per migliorare la competitività di Eurolandia e riconquistare nel lungo termine la fiducia dei mercati. A chiederlo è il ministro tedesco dell'Economia, Philipp Roesler, che propone di inserire un tetto massimo sul debito nelle costituzioni dei paesi dell'Eurozona. Tutti i Paesi dell'Eurozona devono «al più presto ancorare un freno ai debiti nelle loro Costituzioni e sottoporsi a stress test». Così il sito del quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung (Faz), cita il ministro Roesler, per il quale un nuovo Consiglio di stabilità dovrebbe accompagnare nelle loro riforme gli Stati deboli a livello di competitività e imporre sanzioni in caso di violazione delle norme senza il consenso dei Governi.
«Chi non riesce a superare gli stress test dovrà subire le conseguenze», afferma Roesler, per il quale é necessario sviluppare Eurolandia in "un'Unione della stabilità con una cultura comune della stabilità. Non basta aprire ombrelli di salvataggio. Abbiamo la responsabilità di mettere in cammino un nuovo Patto di stabilità per l'Europa».
Al centro delle riflessioni di Roesler, che afferma di averle concordate con la cancelliera Angela Merkel, vi é un «Consiglio di stabilità con ampie facoltà a livello politica economica che ricalca il modello del Consiglio di Stato tedesco del Bund e dei Laender», rileva la Faz. « In casi estremi - aggiunge Roesler - il Consiglio può anche decidere come utilizzare i fondi strutturali europei in un Paese.
Il Governo tedesco farà in modo che le decisioni prese dal Consiglio Europeo il 21 luglio scorso vengano realizzate «al più resto possibile affinché abbiano effetto», ha daggiunto Roesler. Con le decisioni del 21 luglio é stato guadagnato tempo che dovrebbe essere utilizzato per creare un'Unione della stabilità nel medio-lungo termine. Roesler intende presentare la proposta sugli stress-test in occasione dei Consigli Ue sulla concorrenza che si terranno il 28 e il 29 settembre a Breslau.
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