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Questo articolo è stato pubblicato il 09 agosto 2011 alle ore 08:13.
Saranno i BoT a 12 mesi, domani in asta per 6,5 miliardi, a raccogliere sul mercato primario i frutti dei primi storici interventi della Bce a sostegno dei titoli di Stato italiani con acquisti ad ampio raggio sul secondario. Il rendimento dei Buoni annuali in offerta a pochi giorni da Ferragosto dovrebbe calare di svariate decine di centesimi rispetto all'ultima asta, se dovesse consolidarsi l'abbattimento dei tassi registrato già ieri sulla parte a breve della curva dei rendimenti italiana.
La Bce, stando alle valutazioni raccolte tra brokers e traders, sarebbe intervenuta per importi massicci sull'intera gamma delle scadenze dei titoli italiani, a partire dalle durate più brevi fino a 10 anni. Poco dopo l'apertura del mercato americano, che ha avuto un impatto destabilizzante anche sull'Europa per il declassamento del rating Usa dalla 'AAA' alla 'AA+' di Standard & Poor's, sul secondario ‐ e proprio in virtù della Bce stando agli operatori ‐ il prezzo del BoT benchmark 16 luglio 2012 è salito a 97,595 equivalente a un rendimento del 2,60% contro il 3,10% della chiusura di venerdì. Una contrazione di 50 centesimi (0,50%). Lo scorso luglio, nel picco della turbolenza della crisi del debito sovrano europeo, i BoT annuali in asta hanno segnato un tasso di aggiudicazione elevatissimo, al 3,67%, con un balzo di 153 centesimi di punto percentuale in più rispetto all'emissione di giugno. Se è presto per captare fin da ora i segnali di un ritorno alla normalità, i rendimenti dei BoT dovrebbero comunque beneficiare prontamente dall'allentamento delle tensioni sulla parte a brevissima scadenza della curva: i timori eccessivi del mercato sul deterioramento dell'affidabilità creditizia dell'Italia dovrebbero lentamente rientrare, per l'opera congiunta delle misure varate dal Governo italiano e gli acquisti di Francoforte. In aggiunta, il rallentamento delle prospettive di crescita non soltanto negli Usa ma su scala globale e quindi anche europea faranno rientrare le aspettative di un ulteriore rialzo ravvicinato dei tassi da parte della Bce.
L'asta dei BoT resta l'appuntamento più importante questo mese sul mercato primario dei titoli di Stato in euro, altrimenti leggerissimo. Unicredit ha calcolato che questo mese le aste a medio-lungo termine nell'eurozona ammonteranno a 30 miliardi di euro circa contro i 65 di luglio e gli 80 di giugno: la cancellazione dell'asta dei BTp a cinque anni, che si sarebbe dovuta tenere il 12 agosto, sposterà i riflettori del mercato sull'offerta a fine mese e con regolamento in settembre dei BTp a 10 anni (un nuovo benchmark) e BTp a tre anni e del CcT indicizzato all'Euribor scadenza 2018 per un importo complessivo tra 6 e 8 miliardi di euro. Agosto rischia però di essere un mese poco rappresentativo, pur con i 20 miliardi di BTp in scadenza. L'attenzione del mercato infatti si è già spostata su settembre quando dovranno essere rimborsati due BTp per 18 e 15 miliardi circa.
Le aste del Tesoro restano ansiogene per gli investitori, i traders, i brokers, gli strategist. Se non altro perché l'Italia, trascinata dal rischio-contagio della crisi greca nel gruppo degli stati periferici con problemi di conti pubblici (debito/Pil alto) e bassa crescita, dovrà affrontare nel 2012 un'annata pesante per i rimborsi dei titoli in scadenza. L'anno prossimo infatti scadono 122,9 miliardi di BTp, 25,8 miliardi di CcT e 46,2 miliardi di CTz per un totale di 195 miliardi di euro. Andrà un po' meglio complessivamente nel 2013, ma con scadenze di BTp elevate attorno ai 188 miliardi. Ai numeri dell'Italia, il mercato abbina ora anche quelli del fabbisogno e delle scadenze dei Bonos spagnoli e le necessità di raccolta dei due Stati appaiono ingestibili per qualsiasi meccanismo di salvataggio in vigore: ieri tra l'altro la Spagna ha messo a segno una perfomance migliore rispetto a quella dell'Italia dopo gli acquisti della Bce. Mantenendo il rischio-Italia nell'orbita dei periferici e allontanandolo da quella dei 'core'. (I.B.)
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