Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 12 agosto 2011 alle ore 08:05.

My24

ROMA. Prima l'incontro con Regioni, province e comuni. Poi un Consiglio dei ministri, convocato questa sera alle 19, per varare uno o due decreti legge e il disegno di legge per la modifica dell'articolo 81 della Costituzione.

Se la lunga notte di trattativa politica e di affinamento tecnico dei provvedimenti è andata a buon fine è questo il canovaccio della giornata che attende il governo. Un doppio passaggio per varare, a una settimana dalla conferenza stampa di Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti, una correzione della manovra capace di garantire il pareggio di bilancio nel 2013. L'operazione sui saldi è di 24 miliardi, concentrati nel 2012, anno in cui l'indebitamento netto dovrebbe essere portato da un programmatico del 2,7% del Pil all'1,5-1,7%, per poi arrivare al close to balance l'anno successivo. Ieri pomeriggio, dopo l'informativa di Giulio Tremonti in Parlamento, il presidente del Consiglio ha prima ricevuto il Governatore di Bankitalia, Mario Draghi, a palazzo Chigi, e poi è salito al Colle per illustrare al Capo dello Stato lo schema della correzione. Le misure partirebbero da un decreto che sposta i termini degli interventi per garantire gli effetti sui saldi di bilancio. In sostanza ciò che si doveva fare nel 2013 si dovrà realizzare nel 2012, con l'aggiunta di misura aggiuntive necessarie a centrae la correzzione indicata.

Tra queste misure 'extra' spicca il contributo di solidarietà per i redditi dei privati sopra i 90mila euro. Una sorta di maxi-addizionale Irpef (non un eurotassa o una patrimoniale) del 5% per la parte di reddito che eccede i 90mila euro e tocca i 150mila. Sopra questa soglia l'aliquota sale al 10%. Il prelievo riguarderà dipendenti e autonomi con esclusione di manager pubblci già soggetti al taglio delle buste paghe che eccedono i 90mila euro e i pensionati d'oro cui si applica già da agosto, con la stessa formula indicata per i redditi dei privati, il contributo di solidarietà.

Sul fronte della lotta all'evasione lo spesometro in vigore da luglio vedrà scendere la soglia da 3.000 euro a 2.500 per i pagamenti effettuati in contante, mentre per i professionisti che ometteranno più di una fattura potrebbe arrivare anche la sanzione accessoria della chiusura temporanea dello studio. Misura identica che verrebbe reintrodotta anche per i commercianti che omettono gli scontrini.

Salirà sul terno del decreto legge l'armonizzazione delle rendite finanziarie al 20%, mentre l'anticipo dei tagli ai Comuni riattiverà la leva fiscale per i sindaci che potranno sbloccare le addizionali Irpef con due anni di anticipo.

Ma sulle misure per gli enti locali la trattiva è ancora tutta aperta e il confronto con il Governo è fissato per la tarda mattinata di oggi. Intanto sui costi della politica verrebbe previsto l'accorpamento delle piccole province così come la sospensione dei processi di istituzione di quelle nuove. Tagli anche alle giunte e i consigli comunali dei municipi minori.
Il «no» della Lega agli interventi ipotizzati sulle pensioni di anzianità avrebbe invece quasi annullato il contributo di questo capitolo ai tagli di spesa. Resta in piedi solo l'anticipo al 2015 (e non al 2012 come previsto) dell'adeguamento in dieci anni del requisito di età per il pensionamento di vecchiaia a 65 anni per le dipendenti del settore privato. In forse fino a tarda sera, invece, l'altro anticipo che i lumbard avrebbero potuto concedere: «quota 97» dal prossimo gennaio invece che dal 2013.

Il secondo decreto legge, quello con le misure per lo sviluppo, partirebbe dalle liberalizzazioni con il recupero dell'articolo 23-bis del vecchio decreto Ronchi per consentire agli enti locali la possibilità di ricorrere al mercato per tutti i servizi pubblici locali ad esclusione dell'acqua.
Infine, come detto, il disegno di legge costituzionale che «blinda» l'articolo 81 fissando il vincolo del pareggio di bilancio.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi