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Questo articolo è stato pubblicato il 13 agosto 2011 alle ore 13:15.
L'ultima modifica è del 13 agosto 2011 alle ore 08:17.

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Una correzione da 45,5 miliardi. Da attuare in 24 mesi e con una scansione di 20 miliardi nel 2012 e di 25,5 nel 2013 per piegare il livello dell'indebitamento netto sul Pil dal 3,9% programmatico di quest'anno al pareggio, appunto, nel 2013. Sette giorni dopo il drammatico annuncio dell'anticipo di parte della manovra triennale, Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti hanno sintetizzato con questi numeri la portata del decreto legge che dovrebbe essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di oggi.

Il presidente del Consiglio ha parlato di un testo equo e corrispondente alle indicazioni arrivate dalla Banca centrale europea. «Un equilibrio giusto tra tagli di spesa – ha detto Berlusconi – e nuove imposizioni che abbiamo adottato con il cuore che gronda di sangue per rispondere a una sfida che è planetaria».

Oltre ai saldi del prossimo biennio la correzione inciderà anche sul deficit del 2011, visto che il Consiglio del ministri, dopo aver stralciato la stretta sulle pensioni di anzianità, ha acceso il disco verde a un aumento dell'accisa sulla benzina e sul tabacco. Giulio Tremonti ha rinviato alla mattinata di oggi un'illustrazione più puntuale del testo con l'ausilio degli altri ministri, limitandosi a una prima elencazione delle misure più importanti. Si va dall'anticipo al 2012 del taglio per 6 miliardi aggiuntivi ai ministeri nel 2012 e di altri 6 miliardi agli enti territoriali; trasferimenti mancati che saranno compensati con un anticipo dell'attuazione del federalismo fiscale.

Questi potranno ridursi a 5 se funzionerà la "Robin Hood tax" per il settore energetico. Si tratta di una maxi-addizionale all'Ires dovuta dai produttori petroliferi, di energia elettrica, gas, biomasse e fotovoltaico, per i tre anni d'imposta 2011-2013 nella misura del 10,5 per cento. L'attuale aliquota, infatti, viene maggiorata di ulteriori quattro punti percentuali. Sul fronte del pubblico impiego i dipendenti in uscita si vedranno liquidare l'indennità di buonuscita per anzianità (sarebbero escluse quelle di vecchiaia) con due anni di ritardo. Se poi i ministeri non rispetteranno gli obiettivi di riduzione della spesa potrebbero perdere il pagamento della tredicesima mensilità. Il pubblico impiego è colpito anche da due interventi previdenziali che garantiranno risparmi per un miliardo nel 2012: l'estensione della finestra unica di pensionamento alla scuola e il posticipo del Tfr per i pensionamenti si anzianità.

A contribuire al raggiungimento del pareggio nel 2013 peseranno i 4 miliardi attesi dall'attuazione della delega fiscale e assistenziale che ora il Governo chiede di ottenere entro la fine dell'anno. A garanzia dei quattro miliardi attesi dall'attuazione della riforma fiscale e assistenziale, ha ricordato lo stesso Tremonti, c'è il taglio delle tax exependitures per un importo equivalente.

Sul fronte fiscale la più pesante delle misure varate è il contributo di solidarietà biennale: sarà pari al 5% per i redditi sopra 90mila euro e del 10% sopra 150mila; un prelievo forzoso in linea con quello già in vigore nel settore pubblico per le pensioni più elevate (solidarietà raddoppiata per i parlamentari).

Arriva per decreto ed entrerà in vigore dal 1° gennaio la tassazione al 20% delle rendite finanziarie in luogo del 12,5% sui capital gains e degli interessi sui conti correnti bancari e postali. Sono esclusi titoli di Stato, mentre i rendimenti dei fondi di previdenza complementare non sconterebbero più alcun prelievo, visto che è stata cancellata l'aliquota dell'11%.

In arrivo poi la nuova rimodulazione degli studi di settore e una stretta sulla tracciabilità dei pagamenti in contanti: la soglia oltre la quale scatta l'obbligo di comunicazione al Fisco dell'operazione scende da 3.000 a 2.500 euro. Torna anche la sanzione accessoria per chi non emette fatture e scontrini. In particolare i professionisti che in cinque anni commetteranno quattro omissioni di fatture potranno essere sospesi dall'albo e quindi chiudere lo studio per un minimo di tre giorni fino a un massimo di un mese.

Per far cassa il Governo ricorre ancora una volta alla sorte e in particolare a nuovi giochi numerici o a nuove lotterie che potranno essere introdotti dai Monopoli. A completare gli interventi sul fronte della spesa i tagli ai costi della politica («54mila poltrone in meno» ha detto Berlusconi) e l'accorpamento delle festività laiche alle domeniche come avviene in Europa.

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