Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 25 agosto 2011 alle ore 16:30.
L'ultima modifica è del 25 agosto 2011 alle ore 13:03.

My24
Lo sciopero incombe sul campionato. Beretta (nella foto Ansa): non ci sono margini di trattativaLo sciopero incombe sul campionato. Beretta (nella foto Ansa): non ci sono margini di trattativa

Un fondo di garanzia. È questo l'ultimo estremo tentativo portato avanti dal presidente Figc, Giancarlo Abete, per tentare di evitare lo sciopero della serie A. Il presidente, oggi protagonista di un delicato consiglio federale, ha messo appunto sul piatto 20 milioni di euro, validi per il triennio 2011-2013 e destinati a garantire la Lega di A di fronte ad eventuali contenziosi sul contributo di solidarietà diventato terreno di scontro tra club e calciatori. Ma sia la Lega che l'Assocalciatori per ora non mollano e si avvicina sempre più lo spettro dello sciopero sul campionato di calcio.

Abete: ora attendo una risposta dalla Lega
«La creazione del fondo di garanzia equivale a mettere il cuore oltre l'ostacolo - ha spiegato Abete al termine del consigIio -. I 20 milioni non provengono dal Coni ma dalla Figc che dispone di 100 milioni di risorse provenienti da tasse di associazione, diritti tv, marketing e sponsor. I soldi vanno alla Lega, con cui abbiamo tanti rapporti economici». Comunque, ha aggiunto, «è tutto ipotetico. Attendo riscontri entro oggi da parte della Lega di A. Ho dato la mia disponibilità per ulteriori momenti di confronto tra la Lega e l'Assocalciatori - ha aggiunto Abete -. Se le risposte saranno diverse da ieri, bene. Altrimenti domani provvederò al rinvio della prima giornata di campionato visto che ho ricevuto una delegea per farlo dal Consiglio federale».

La replica di Beretta: la nostra posizione non è cambiata
La risposta dei club arriva a stretto giro per bocca di Maurizio Beretta. «Non credo di dover risposte ad Abete, la proposta di un fondo di garanzia non fa mutare la posizione della Lega di A. La nostra posizione è uguale a quella di ieri, non è cambiata. L'Aic deve accettare entrambe le integrazioni proposte dalla Lega. Noi abbiamo già ieri dettato le condizioni precise per rinnovare il contratto collettivo. Le nostre richieste sono ragionevoli ed equilibrate». Aspettiamo, ha aggiunto il numero uno della Lega, «che l'Aic revochi lo sciopero, o se ne assumeranno tutte le responsabilità».

Assocalciatori: senza firma non giochiamo
Poco dopo arriva anche la chiusura di Damiano Tommasi, presidente dell'Assocalciatori. «Lo abbiamo detto nei giorni scorsi, lo ribadiamo oggi: senza firma del contratto collettivo i giocatori non scenderanno in campo sabato e domenica. Un minuto dopo la sigla dell'accordo noi siamo pronti a giocare». Ora, aggiunge Tommasi, «aspettiamo le decisioni di Abete. Ma quel che è successo in questi due giorni è lampante, qualcuno non voleva che si giocasse».

Al centro della contesa super Irpef e fuori rosa
Eccole allora le condizioni dettate dalla Lega, così come le aveva precisate ieri lo stesso Beretta al termine dell'assemblea straordinaria dei club. «Abbiamo due aspetti molto chiari: o si sottoscrive l'idea che i calciatori pagano il contributo di solidarietà o non lo si sottoscrive. Non ci sono margini di trattativa - aveva detto ieri il numero uno della Lega-. Lo stesso vale per l'articolo 7, che deve prevedere che sia di competenza dello staff tecnico organizzare gli allenamenti secondo le migliori esigenze dal punto di vista sportivo. Questi sono i due punti che noi abbiamo consegnato ieri nella formulazione più semplice possibile».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi