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Questo articolo è stato pubblicato il 29 agosto 2011 alle ore 18:20.

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Francesco Rutelli e Pier Ferdinando Casini (LaPresse)Francesco Rutelli e Pier Ferdinando Casini (LaPresse)

Non misure una tantum ma riforme strutturali in grado di rilanciare la crescita, a cominciare da un intervento sulle pensioni di anzianità, tema ancora tabù sull'asse Pd-Lega. Parte da qui la contromanovra del Terzo Polo illustrata oggi dal leader dell'Udc, Pierferdinando Casini, dal numero uno dell'Api, Francesco Rutelli, e dal vicepresidente di Fli, Italo Bocchino. «C'è un veto permanente della Lega su tutte le riforme strutturali che si possono fare, dalla previdenza alle province, alle liberalizzazioni - attacca il leader centrista -. Ecco perché siamo preoccupati».

Rutelli: manovra al ribasso, confusa e pasticciata
Rutelli, che gli siede accanto, parla poi di «compromesso al ribasso» su una manovra «che è sempre più confusa e pasticciata». Dunque i terzopolisti lanciano interventi di ampio respiro: dalla riduzione delle tasse e della spesa corrente alla riforma delle pensioni, alla lotta all'evasione. Una controproposta assai articolata che sarà formalizzata entro questa sera in commissione Bilancio al Senato sottoforma di un unico emendamento.

Pensioni: via le quote, serve patto generazionale tra genitori e figli
Sul capitolo delle pensioni, poi, il Terzo polo propone di mettere mano al sistema previdenziale «tagliando quelle agevolazioni, le quote, che non hanno senso di esistere dopo la legge sui lavori usuranti». Di qui una riforma che dovrebbe portare a cancellare il sistema delle quote dal 2012 e permettere di andare in pensione «o a 65 anni o con 40 anni di contributi». «Proponiamo un grande patto generazionale tra genitori e figli - afferma Gianluca Galletti dell'Udc - che passi attraverso la revisione del sistema previdenziale». Da un riassetto della previdenza il Terzo Polo conta di risparmiare oltre oltre 5 miliardi nel 2014 che dovrebbero essere destinati non alla riduzione del deficit, ma interamente a incrementare l'occupazione giovanile e favorire la riqualificazione dei 40-50/enni che perdono il lavoro.

No alla super Irpef: in pista patrimoniale sopra i 10 milioni di euro
Per eliminare «l'odioso e iniquo contributo di solidarietà » il Terzo Polo propone poi di introdurre una "patrimoniale" del «5 per mille sulle grandi attività finanziarie e immobiliari superiori ai dieci milioni di euro». Quanto alla lotta all'evasione per Udc, Fli, Api e Mpa va introdotto invece una sorta di «conflitto di interessi» che induca le famiglie a "stanare" gli evasori. A questo scopo si propone una «deduzione per le spese di casa e familiari con un tetto massimo di 3mila euro l'anno al lordo dell'Iva». Bocciata invece la proposta di una tassa anti-evasori caldeggiata dal ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli. «La sensazione è che da qui a qualche mese il ministro definirà la sua patrimoniale "un'altra porcata"», ironizzano gli esponenti di Udc, Fli e Api.

Province: subito taglio e poi ddl per riassetto delle autonomie locali
Un altro intervento riguarda poi le Province dove terzopolisti suggeriscono un drastico ridimensionamento per tutte le amministrazioni sotto i 550 mila abitanti. Risultato: le Province passerebbero dalle attuali 110 a 37, con un «risparmio a regime di due miliardi di euro». Nelle prossime settimane, ha spiegato l'ex ministro Linda Lanzillotta (Api), «ci riserviamo di presentare una proposta di revisione radicale del Titolo V della Costituzione, con un complessivo riordino del sistema delle autonomie locali».

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