Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 01 settembre 2011 alle ore 15:45.

My24
Un posto di blocco con la foto di Gheddafi e lo slogan "vivo o morto"Un posto di blocco con la foto di Gheddafi e lo slogan "vivo o morto"

Nel giorno del 42esimo anniversario della sua ascesa al potere, Muammar Gheddafi invita i suoi sostenitori a lasciar «bruciare la Libia in una lunga battaglia». «Continuate a combattere anche se non sentite la mia voce», li ha esortati in un messaggio audio inviato alla tv siriana Al-Arrai. «Se vogliono una lunga battaglia, che sia lunga. Se la Libia brucia chi potrà governarla? Lasciamola bruciare», ha detto il rais. Gheddafi inoltre ha affermato che «tutte le tribù di Sirte e Bani Walid (ultime sacche di resistenza all'avanzata di ribelli e Nato ndr) sono armate e non saranno mai sottomesse» e ha chiesto di organizzare «imboscate» ai ribelli. «Non ci consegneremo, non siamo donne, continueremo a combattare» ha avvertito accusando i ribelli di usare mercenari.

Stamattina un portavoce del Consiglio nazionale transitorio ha confermato alla Reuters la proroga dell'ultimatum lanciato a Sirte. Alla città natale di Gheddafi, ancora in mano ai lealisti, era stato ingiunto nei giorni scorsi di arrendersi entro sabato. Intanto la Ue ha deciso di scongelare gli asset di 28 entità libiche finora sottoposte a sanzioni. La decisione è stata presa dal Consiglio Ue a Bruxelles qualche ora prima dell'inizio della Conferenza sulla nuova Libia a Parigi. La Farnesina si dice soddisfatta. La rappresentante per la politica estera Ue, Catherine Ashton, afferma: «Il nostro obiettivo è fornire risorse al Governo provvisorio e al popolo della Libia nonchè di aiutare l'economia a riprendere il suo funzionamento», precisando che «la decisione di oggi riguarda in particolare i porti libici, così come i settori dell'energia e delle banche».

Dov'è il Colonnello?
È convinzione ormai di tutti che Gheddafi si nasconda a Bani Walid, a circa 150 chilometri a sud-est di Tripoli e un centinaio a sud-ovest di Misurata. A detta di Abdel Majid, capo militare dei ribelli, la fonte grazie alla quale il Colonnello sarebbe stato localizzato è «qualcuno del quale ci fidiamo»: costui ha riferito al Consiglio Nazionale Transitorio che Gheddafi sarebbe riparato a Bani Walid tre giorni dopo la
caduta di Tripoli, avvenuta il 23 agosto. Assieme a lui vi sarebbero anche il secondogenito Saif al-Islam, suo erede designato, e Abdullah al-Senoussi, ex comandante dei temuti servizi segreti del regime. Già nei giorni scorsi fonti diplomatiche avevano segnalato la presenza di Gheddafi nella città, l'unica in Libia ove sia insediata una sola tribù, il
potente clan dei Warfalla; con lui sarebbero stati due dei suoi figli, lo stesso Saif al-Islam e al-Saadi, che da ultimo sembrerebbe invece disposto quanto meno a dialogare con gli insorti. Proprio Saif al-Islam ieri aveva però dichiarato all'emittente televisiva siriana Arrai Oruba che lui e il padre si troverebbero tuttora a Tripoli. Quanto a Senussi, una settimana fa era stato indicato come ucciso in combattimento insieme ll'ultimogenito del Colonnello, Khamis, peraltro dato per morto in passato almeno altre due volte.

Mistero sul delfino
Anche il figlio preferito di Gheddafi ed erede designato, Saif al Islam, starebbe trattando in gran segreto la sua resa con i ribelli: lo riferisce oggi britannico Daily Mail, citando fonti dell'opposizione libica. Secondo quanto si legge, Saif avrebbe ingaggiato dei legali per negoziare i termini di un accordo prima di sabato, giorno in cui scade l'ultimatum concesso dai ribelli alle truppe fedeli al rais. Il figlio di Gheddafi, riferisce però il quotidiano, avrebbe chiesto la garanzia di non essere ucciso dopo la sua consegna. Appena ieri, Saif aveva invitato i libici a proseguire la resistenza contro i ribelli. Un altro dei figli del rais, Saadi, avrebbe già dato la sua disponibilità alla resa: quest'ultimo ha comunque smentito la notizia con una dichiarazione alla Cnn.

I Paesi che hanno ricnosciuto la nuova Libia
Più di 60 paesi nel mondo hanno riconosciuto il Consiglio nazionale di transizione libico (Cnt), creato il 27 febbraio scorso. Il Cnt è presieduto da Mustafa Abdel Jalil. Il 25 agosto ha annunciato il trasferimento del suo
governo da Bengasi a Tripoli, due giorni dopo avere preso il possesso del quartier generale che fu di Muammar Gheddafi nella capitale libica.

Ecco l'elenco dei Paesi che hanno riconosciuto il Cnt
Francia: 10 marzo 2011

Maldive: 3 aprile
Italia: 4 aprile
Gambia: 22 aprile
Giordania: 24 maggio
Senegal: 28 maggio
Malta: 1 giugno
Spagna: 8 giugno
Australia: 9 giugno
Emirati Arabi Uniti: 12 giugno
Germania: 13 giugno
Canada: 14 giugno
Panama: 14 giugno
Austria: 18 giugno
Lettonia: 20 giugno
Danimarca: 22 giugno
Bulgaria: 28 giugno
Croazia: 28 giugno
Turchia: 3 luglio
Polonia: 7 luglio
Benelux: 13 luglio
Stati Uniti: 15 luglio
Slovenia: 20 luglio
Montenegro: 21 luglio
Gran Bretagna: 27 luglio
Portogallo: 29 luglio
Gabon: 12 agosto
Tunisia: 21 agosto
Egitto: 22 agosto
Kuwait: 22 agosto
Autorità palestinese: 22 agosto
Marocco: 22 agosto
Bahrein: 23 agosto
Malta: 23 agosto
Grecia: 23 agosto
Norvegia: 23 agosto
Nigeria 23 agosto
Iraq: 23 agosto
Libano: 23 agosto
Burkina: 24 agosto
Ciad: 24 agosto
Etiopia: 24 agosto
Costa d'Avorio: 25 agosto
Bosnia: 25 agosto
Serbia: 25 agosto
Bulgaria: 26 agosto
Croazia: 26 agosto
Macedonia: 26 agosto
Ruanda: 26 agosto
Cipro: 26 agosto
Malaysia: 27 agosto
Kosovo: 27 agosto
Niger: 27 agosto
Togo: 27 agosto
Guinee: 28 agosto
Repubblica Ceca: 29 agosto
Mongolia: 29 agosto
Slovacchia: 30 agosto
Capoverde: 31 agosto
Russia: 1 settembre

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi