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Questo articolo è stato pubblicato il 02 settembre 2011 alle ore 14:15.

Il Pentagono (Reuters)Il Pentagono (Reuters)

Il sito Wikileaks ha annunciato di aver pubblicato online tutti e 251.287 i cablogrammi diplomatici americani in suo possesso.

I cablogrammi sono consultabili con l'aiuto di parole chiave, ha annunciato Wikileaks su Twitter senza precisare se i documenti sono stati diffusi in maniera integrale o se alcuni nomi di persone sono stati censurati preventivamente alla pubblicazione.

Il corso di proteste

Dure proteste contro Wikileaks, dopo che il sito di Julian Assange ha annunciato la diffusione di 120mila nuovi cablogrammi riservati della diplomazia Usa, in particolare su Australia e Svezia. A far infuriare Canberra e il Dipartimento di Stato americano è stata la scelta di pubblicarli integralmente, senza neppure un omissis per i dati sensibili che rischiano di mettere in pericolo vite umane.

L'Australia ha accusato il suo cittadino Assange di danneggiare la sicurezza nazionale e l'operatività degli agenti coinvolti nella lotta al terrorismo con rivelazioni come la lista di 23 australiani legati ad Al Qaeda. «La pubblicazione di informazioni che possono compromettere la sicurezza nazionale o ostacolare la capacità dei servizi segreti di monitorare potenziali minacce è incredibilmente irresponsabile», ha commentato il procuratore generale australiano, Robert McClelland.

La portavoce della diplomazia Usa, Victoria Nuland, ha criticato le azioni «irresponsabili, sconsiderate e pericolose» del sito. «Wikileaks ci ha avvisato della divulgazione imminente di informazioni e della sua intenzione di continuare a pubblicare documenti coperti dal segreto», ha dichiarato Nuland, sottolineando che gli appelli di Washington sono stati ignorati.

Wikileaks ha spiegato su Twitter di aver scelto la pubblicazione integrale dopo che un file contenente l'intero database era stato reso accessibile da un giornalista del Guardian che aveva inserito la password in un libro pubblicato nel febbraio scorso. Accuse respinte dal quotidiano britannico secondo il quale in «WikiLeaks: dentro la guerra alla segretezza di Julian Assange», era «contenuta una password una password solo temporanea e comunque non c'erano dettagli sulla localizzazione dei file». Il quotidiano britannico, inoltre, ha riferito che il 4 agosto scorso c'era stato un incontro «cordiale» tra Assange e Rusbridger, durante il quale il fondatore di Wikileaks non ha «mai menzionato alcuna crepa nel sistema di sicurezza

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