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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2011 alle ore 08:20.

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Era ora. Era davvero ora che anche il calcio si decidesse a investire nel mattone, e che partisse finalmente il campionato.

Al mattone ha pensato, per prima, la Juventus, con qualche trattamento di favore preventivo ma anche la lungimiranza che serviva. Alla partenza effettiva del campionato, dopo un rinvio grottesco che si è scritto sciopero ma era da leggersi serrata, provvedono stasera Milan e Lazio.

Come è giusto che sia, trattandosi nel primo caso dei campioni uscenti che rimettono preventivamente in palio il loro titolo, nell'altro di sfidanti che faticano a nascondere le loro ambizioni.

Già. Ma visto che questo è anche il fine settimana di Monza, nel senso del gran premio, non dei ministeri leghisti, quale sarà la griglia di partenza del campionato? Un anno fa a sconvolgerla all'ultimo istante fu l'arrivo di Ibrahimovic al Milan, con l'aggiunta di Robinho. Quest' anno, in assenza di colpi di scena, in pole position rimane giusto il Milan. Ma su chi sia ad affiancarlo in prima fila, e a seguirlo nelle posizioni di immediato rincalzo, il dibattito è ampio e variegato. E comprende, nell'ordine, Inter, Napoli, Juventus e Lazio con la Roma in veste di outsider.

Dovrebbe essere comunque un campionato aperto, nel segno dell'equilibrio più che dell'eccellenza. Dovrebbe. Già questa prima giornata, che è poi la seconda, darà qualche segnale interessante visto il confronto diretto di San Siro e le non facili trasferte di Napoli (a Cesena) e Inter (a Palermo). Da martedì il primo riscontro europeo, con il Milan impegnato nientemeno che sul campo dello stratosferico Barcellona. Ce n'è voluta per decidersi a partire. Il problema ora sarà tirare ogni tanto il fiato.

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