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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2011 alle ore 08:00.

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NEW YORK – Ora, improvvisamente, dopo i ricordi tristissimi, a New York e a Washington c'è il pericolo di un attentato terroristico proprio l'11 settembre, nel decimo anniversario dell'attacco all'America. Che la minaccia sia molto reale lo dicono fonti ufficiali del governo americano: forse due autobombe già confezionate, i furgoni presi in affitto, forse tre terroristi, forse in arrivo dall'Afghanistan. In queste ore si sta cercando freneticamente di fare delle verifiche di intelligence sia in America che con i servizi internazionali e di risalire se possibile agli attentatori.

C'era da aspettarselo. Osama Bin Laden è morto, mala sua missione continua. Del resto le carte trovate nel rifugio dove è stato ucciso parlavano proprio di un attacco nel giorno della ricorrenza dell'11 settembre. Matt Chandler dell'Homeland Security, ha confermato la credibilità delle informazioni precisando che le notizie sono "specifiche, credibili, non confermate". Una formula standard per dire che le informazioni sono state verificate e sono molto reali. Ma che per ora si brancola nel buio. Non si ha idea se la minaccia sia davvero in corso o no. Peggio non si sa dove siano i presunti terroristi. Cosa che ha improvvisamente innervosito New York.

Anche per questo il sindaco Michale Bloomberg è sceso in campo per
rassicurare: domani prenderò la metropolitana ha detto e ha dato dettagli sui piani per contenere il possibile attacco. I poliziotti aumenteranno del 30% gli orari di lavoro e i cittadini ha detto dovranno diventare vigilantes «segnalate qualunque cosa di anormale...meglio peccare di eccesso che di difetto» ha detto. Il commissario Raymond Kelly ha annunciato ispezioni molto più serrate all'ingresso dei tunnel e dei ponti che portano o fanno uscire da Manhattan, ha parlato di porti di blocco in città e anche lui di attivissimi servii di "vigilantes".

La notizia è giunta poco dopo la fine del discorso alla Nazione del Presidente Obama sull'economia. Un discorso che doveva lasciare il segno e che proponeva ben 447 miliardi di dollari di stimolo. C'erano già le reazioni al "Job Bill" del presidente, quando le reti americane hanno interrotto i commenti per dare la notizia di terroristi in libertà a scorazzare per il paese. Abbiamo poi saputo che Obama era informato del pericolo già da giovedì mattina. Poi sono stati informati i parlamentari delle commissioni intelligence e i sindaci delle città interessate cioè di New York e Boston. La caccia continua

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