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Questo articolo è stato pubblicato il 09 settembre 2011 alle ore 08:18.

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Un discorso di oltre mezz'ora davanti al Congresso in seduta congiunta, per illustrare il piano da 447 miliardi di dollari per rilanciare l'occupazione. Così il presidente americano Barack Obama, con un pacchetto più sostanzioso di quanto anticipato alla vigilia e battezzato "American Jobs Act", ha cercato di rilanciare la propria politica economica e la sua stessa immagine, dopo il calo di popolarità degli ultimi mesi.

"Dovete approvarlo subito", ha detto il presidente nella notte italiana, invitando gli avversari a lavorare insieme ma cercando di rovesciare sui repubblicani la colpa di un'eventuale recessione. "Qualcuno pensa che le differenze tra noi siano così grandi che solo le elezioni possono risolverle.

Ma sappiate che le elezioni sono tra 14 mesi e gli americani non possono permettersi di aspettare 14 mesi", ha detto. La prima reazione da parte repubblicana è stata di apertura. Il presidente della Camera John Boehner ha fatto sapere subito che il piano Obama "merita considerazione". Parole lontane però da quelle della destra del partito, con diversi esponenti vicini al Tea Party che non si sono neppure presentati ad ascoltare il presidente.

Nelle intenzioni della Casa Bianca le misure proposte dal presidente (in parte simili a piano di stimoli da 787 miliardi di dollari del 2009) dovrebbero avere effetto a partire dal prossimo anno: includono un'estensione del taglio fiscale per i lavoratori dipendenti (un provvedimento che da solo vale 240 miliardi), un'estensione dei sussidi di disoccupazione fino al 2012 per 62 miliardi, investimenti in infrastrutture e aiuti diretti agli stati per altri 140 miliardi. Secondo Obama, per la famiglia media si tradurrà in 1.500 dollari in più nel 2012.

"Dobbiamo tenere i cavilli che permettono alle aziende petrolifere di pagare meno tasse, e gli sgravi fiscali per i miliardari? Oppure usare quei soldi per tagliare le tasse alle piccole aziende che assumono o rimettere al lavoro gli insegnanti? Non possiamo fare entrambe le cose, non ce lo possiamo permettere".

Parole che Obama ha pronunciato di fronte a molti presidenti di grandi aziende e amministratori delegati invitati da Casa Bianca e repubblicani, come Jeffrey Immelt di General Electric, seduto vicino alla first lady Michelle. "Non c'è niente di controverso in questa proposta di legge. E' tutto già stato appoggiato da democratici e repubblicani. La questione è se siamo capaci di fermare il circo politico di fronte a una crisi nazionale e fare qualcosa per l'economia".

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