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Questo articolo è stato pubblicato il 13 settembre 2011 alle ore 09:52.

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Come nel 2003, quando per evitare l'udienza del processo Sme, vagava per le vie di Bruxelles dopo estenuanti ma assai poco produttivi incontri con il premier Jean-Claude Juncker, anche oggi il premier Silvio Berlusconi si ritaglierà una giornata di "incontri istituzionali" con il presidente del Consiglio Ue, Hermann Van Rompuy a Bruxelles e, nel pomeriggio a Strasburgo, con il presidente della Commissione Ue, José Manuel Durao Barroso per "spiegare la manovra finanziaria".

Colloqui sollecitati qualche giorno fa dal Governo italiano, come sottolineato da fonti europee, che faranno slittare il previsto incontro a Palazzo Chigi sul caso Tarantini con i magistrati di Napoli interessati a conoscere la versione del premier quale vittima di un'estorsione.

Gli avvocati di Berlusconi presenteranno comunque oggi alla procura di Napoli una memoria del premier in cui oltre a ricordare gli impegni istituzionali all'estero si traccerebbe un quadro problematico su eventuali futuri incontri.

A dispetto di ogni evidenza Berlusconi ha però smentito ieri che si tratti di una «fuga in Europa» per scappare dai pm di Napoli. Una vera «assurdità» come l'ha definita il presidente del Consiglio perché «ho ritenuto - ha aggiunto – di andare a Bruxelles e Strasburgo per spiegare la manovra e l'assoluta volontà del governo di raggiungere il pareggio di bilancio». Una necessità di chiarezza imposta anche dall'opposizione e dalla stampa che, secondo il Cavaliere, «ha creato molta confusione attorno alla manovra inducendo le autorità e le istituzioni europee a pensare che il Governo volesse fare passi indietro e che non fossimo seriamente intenzionati a fare quei sacrifici che ci porteranno al pareggio di bilancio nel 2013». Qualcuno avrebbe perfino suggerito a Berlusconi come mossa a sorpresa di investire almeno 50 milioni di euro all'asta dei BTp di oggi senza chiedere gli interessi ma pare non se ne farà nulla perché anche la "liquidità" del cavaliere dopo il risarcimento a De Benedetti sarebbe in sofferenza.

Sulla vicenda giudiziaria Berlusconi ha invece chiarito di non temere affatto i magistrati napoletani perché il suo coinvolgimento nell'affare Tarantini è consistito «nell'aiutare una famiglia con figli piccoli, con un'altra famiglia a carico, passata dall'agiatezza alla miseria anche per l'intervento dei magistrati.
La visita di questa mattina al presidente del Consiglio Ue Van Rompuy pur sollecitata dall'Italia pochi giorni fa secondo fonti di Bruxelles non sarebbe tuttavia "irrituale" e «si inserisce nelle consultazioni che Van Rompuy sta conducendo con tutti i leader sulla crisi e la nuova governance». Diverso il discorso di Strasburgo dove un capo di Stato o di Governo di solito incontra gli europarlamentari mentre Berlusconi vedrà solo il presidente della Commissione Barroso che riunirà lì il suo esecutivo. Ma un vero "schiaffo" in termini diplomatici è quello ricevuto alla vigilia del viaggio dal presidente dell'assemblea di Strasburgo, il polacco Jerzy Buzek, secondo il quale «si tratterà di un incontro di cortesia di un paio di minuti».

La copresidente dei verdi Rebecca Harms ha perfino definito «inopportuna» la decisione di Buzek di ricevere Berlusconi ma il presidente dei deputati del Pdl all'Europarlamento, Mario Mauro, ha difeso Berlusconi ricordando che non è il gruppo dei verdi a decidere chi debba essere invitato al Parlamento. Per gli eurodeputati del Pd David Sassoli e Leonardo Domenici se Berlusconi arriva a Strasburgo è bene che parli al Parlamento come hanno fatto leader europei come il greco Papandreu. Per l'opposizione comunque un viaggio che imbarazza l'Europa e non aiuta l'Italia, come ha detto Marina Sereni, vicepresidente dell'assemblea nazionale Pd. Palazzo Chigi ha definito «strumentali» le polemiche sulla brevità dell'incontro con Buzek.

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