Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2011 alle ore 12:49.

My24
(Ap)(Ap)

Il presidente americano Barack Obama ha presentato oggi, con un discorso al Giardino delle Rose della Casa Bianca, le sue proposte al Congresso di Washington per la riduzione del debito pubblico. Una manovra da 3.600 miliardi di dollari in dieci anni, costituita per metà da tagli alla spesa pubblica e per l'altra metà da un maggiore gettito fiscale.

I suggerimenti di Obama avviano di fatto le trattative per arrivare a un accordo bipartisan entro il 23 dicembre quando, in mancanza di una soluzione condivisa da raggiungere nell'apposita Commissione bipartisan istituita quest'estate, scatteranno tagli automatici alla spesa pubblica (sanità e pensioni) e al budget del Pentagono per 1200 miliardi di dollari, già a partire dal 2013.

Obama pensa di recuperare circa 800 miliardi di dollari in dieci anni dalla scadenza dei tagli fiscali di Bush (rinnovati l'anno scorso con il consenso dell'attuale presidente) per chi guadagna più di 200 mila dollari e per le famiglie con un reddito superiore a 250 mila dollari. Altri 700 miliardi, secondo la Casa Bianca che deve anche trovare i fondi per il piano per l'occupazione da 447 miliardi di dollari presentato la settimana scorsa, arriveranno da una serie di limitazioni delle deduzioni fiscali per i redditi più alti, dalla fine delle agevolazioni per le compagnie petrolifere, per proprietari di jet privati e per i manager di fondi di investimento e dalla probabile istituzione di una tassa minima (la "Buffett rule") per chi supera il milione di dollari annuo, pari almeno all'aliquota imposta di chi guadagna molto di meno. Obama propone anche una razionalizzazione del codice fiscale, attraverso una riduzione delle aliquote accompagnata dalla limitazione delle deduzioni.

Sul fronte dei tagli o, come li chiama il presidente, dei risparmi, circa 1100 miliardi dovrebbero arrivare dalla riduzione dell'impegno militare in Iraq e in Afghanistan, mentre il resto è previsto da riduzioni per 248 miliardi nei servizi sanitari per gli anziani (Medicare) e per 72 miliardi nell'assistenza agli americani più poveri (Medicaid). Il presidente proporrà di ridurre altre spese obbligatorie non ancora precisate e sostiene che per effetto dei tagli si risparmieranno anche 430 miliardi di interessi.
Non ci sarà l'innalzamento dell'età pensionabile, mentre secondo il New York Time i tagli maggiori potrebbero essere per la previdenza e per la sanità dei militari in pensione (i cui benefit oggi costano 100 miliardi all'anno al budget del Pentagono).

I repubblicani si sono subito detti contrari all'innalzamento delle tasse, ma Obama ha fatto sapere che porrà il veto su qualsiasi decisione che comporterà soltanto tagli e non maggiori entrate fiscali. Per la prima volta da quando si discutono questioni di bilancio, è Obama ad avere in mano le carte migliori e non i suoi oppositori. La maggioranza della Camera resta conservatrice, ma l'accelerata populista del presidente contro milionari, proprietari di jet, compagnie petrolifere e manager di fondi di investimento costringe i repubblicani a cedere a misure ragionevoli oppure a condurre una battaglia ideologica a favore di chi, in tempi di crisi, difficilmente incontrerà la solidarietà dell'elettorato.

www.camilloblog.it

Schmidt (Google): «Ridicolo concentrarsi sul deficit. L'emergenza è l'occupazione»

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi