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Questo articolo è stato pubblicato il 18 settembre 2011 alle ore 15:15.

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Warren Buffett e Barack Obama (Ap)Warren Buffett e Barack Obama (Ap)

Oggi il presidente degli Stati Uniti Barack Obama chiederà di alzare le tasse a chi guadagna più di un milione di dollari l'anno: la misura serve ad allineare l'aliquota dei milionari a quella dei contribuenti della classe media. La proposta si inserisce nello sfibrante rimpallo fra Obama e repubblicani dopo l'accordo sul tetto del debito di agosto che non ha fatto altro che far brillare lo stallo politico di Washington.

Oltre la commissione bipartisan che inizierà a lavorare a fine novembre sul budget, la proposta di Obama - nota il New York Times - caratterizza ancor di più come «populista» lo sforzo del presidente di aumentare la pressione politica per strappare ai repubblicani un appoggio per assicurare allo Stato entrate più alte sui patrimoni in cambio del sì dei democratici ai futuri tagli aMedicare and Medicaid, programmi sanitari per i poveri e gli over 65. Il New York Times, severo con il presidente, sottolinea come Obama stia mostrando più che leadership «salesmanship» cioè doti da venditore perché battezza la sua proposta «Buffett Rule», dal cognome del miliardario finanziere americano che più volte ha chiesto di tassare gli americani più ricchi argomentando proprio come questa categoria, in proporzione, paghi meno tasse del ceto medio.

Paul Ryan, capo della commissione parlamentare sul budget, conservatore che si è sempre distinto per aver cercato il dialogo con il governo di Washington, accusa il presidente. di aver ingaggiato una «lotta di classe» contro i ricchi. che assicura «buoni risultati politici ma non economici» ha detto la quarantenne stella del partito conservatore a Fox News Sunday. Ryan ha anche avvertito che la Buffett Rule - aumentare le tasse dai milionari in su - potrebbe strozzare i tentativi di creare nuovi posti di lavoro, e aumentare incertezza e instabilità dell'economica nazionale e una probabile opposizione dei repubblicani. «Penso che andiamo verso la direzione sbagliata» ha aggiunto.

Tende una mano a un presidente sempre più solo il suo predecessore Bill Clinton. L'ex presidente dice in un'intervista alla Abc che il piano sul lavoro del presidente Barack Obama può creare due milioni di posti di lavoro. «Il piano puo spingerè il Pil del 2% e far scendere i disoccupati di 1-2 milioni» evidenzia Clinton. «Viviamo in un momento in cui c'è una forte disconnessione fra come funziona il sistema politico e come funziona quello economico».

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