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Questo articolo è stato pubblicato il 22 settembre 2011 alle ore 18:19.
L'ultima modifica è del 22 settembre 2011 alle ore 16:09.

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Il satellite Uars della Nasa, che venerdì si distruggerà entrando a contatto con l'atmosfera, mette paura alle regioni del Nord Italia. Secondo l'ultima stima dal Comitato tecnico scientifico della Protezione Civile, la probabilità che uno o più frammenti del satellite al rientro nell'atmosfera terrestre cadano sul nostro territorio è dello 0,9%. La Nasa, in queste ore, ha rivisto i tempi di rientro nell'atmosfera del satellite Uars, spostandolo nella tarda serata o alle prime ore dell'alba.

L'Agenzia spaziale statunitense raccomanda comunque di non toccare eventuali frammenti non per la tossicità o la temperatura (il riscaldamento avviene solo nella parte alta dell'atmosfera) ma per evitare il rischio di tagliarsi con il metallo; l'Uars non contiene alcun componente radioattivo. Infine, la Nasa sottolinea di nuovo come le probabilità di essere colpiti da un frammento del satellite è infinitesimale e che la velocità di caduta dei detriti a Terra sarà comunque bassa.

La tesi è confermata anche da Luciano Anselmo, dell'Istituto di Scienze e Tecnologie dell'Informazione del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Isti-Cnr) che sta lavorando ai dati su posizione e traiettoria del vecchio satellite: «Abbiamo ristretto la probabile finestra di rientro: possiamo dire che il primo passaggio sull'Italia è oramai escluso, resta solo un potenziale passaggio compreso fra le 3,30 e le 4,15». La probabilità che il satellite cada in Italia è comunque bassa per il 70%, cadrà nell'Oceano e per oltre il 99% non in Italia. La situazione si aggiorna di ora in ora, ha detto ancora l'esperto, e per fare previsioni più precise e per restringere ulteriormente la finestra di rientro dobbiamo aspettare che si avvicini il momento dell'impatto.

In considerazione della nuova rivisitazione dello scenario, il territorio potenzialmente interessato dal rischio frammenti del satellite della Nasa Uars comprende le Province Autonome di Trento e Bolzano, tutte le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia; Brescia e Sondrio per la Lombardia. Sarebbero di conseguenza escluse la Valle d'Aosta, il Piemonte, la Liguria e l'Emilia Romagna. Lo afferma la Protezione civile.

L'Enav-Società nazionale per l'assistenza al volo ha emesso un avviso agli aereo naviganti-notam (notice to air men), per informare sulla possibile presenza di frammenti del satellite nello spazio aereo del nord Italia nella fascia oraria indicata. Al momento non è prevista alcuna limitazione al traffico aereo così come di quello ferroviario, stradale, autostradale e marittimo.

Il satellite Upper Atmosphere Research Satellite (Uars) fu collocato nel settembre 1991 su un'orbita circolare in prossimità della navetta spaziale Discovery, ha una massa di 5668 kg, è lungo circa 10 metri e ha un diametro di 5 metri. Nel 2005, dopo 14 anni di missione scientifica, il propellente residuo é stato utilizzato per modificare, abbassandola, l'orbita del satellite: otto manovre per contribuire alla disintegrazione dell'oggetto, ormai in fase di abbandono. Nelle prossime ore, nella notte tra domani e dopodomani, questo processo di decadimento naturale giungerà al suo epilogo, entrando in contatto con l'atmosfera terrestre.

In particolare, sulla base delle simulazioni effettuate nel 2002 dalla Nasa, ipotizzando la frammentazione del satellite a 78 km di quota, alcuni componenti di dimensioni variabili, non avendo subito la totale disintegrazione dovuta al rientro negli strati più densi della nostra atmosfera, potrebbero raggiungere il suolo terrestre dopo aver percorso un arco di 800 km, interessando anche il territorio italiano. L'eventuale impatto avverrà lungo la verticale locale. In questo quadro, chiariscono dalla Protezione Civile, le previsioni di rientro sono soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento del satellite stesso rispetto all'orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché alle conseguenze sulla materia dell'attività solare.

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