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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2011 alle ore 12:36.

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C'è anche l'Italia, o meglio il nord, sulla traiettoria del satellite Nasa Uars, Upper atmosphere research satellite, il veicolo spaziale che nel settembre 1991 fu collocato su un'orbita circolare in prossimità della navetta spaziale Discovery e i cui frammenti stanno per rientrare in collisione con l'atmosfera terrestre. Sulla base degli ultimi dati forniti dall'Agenzia spaziale italiana (ASI), la previsione di rientro sulla terra è centrata intorno alle 19.15, ora italiana, di venerdì 23 settembre, con una "finestra di incertezza" che si apre alle 13 del 23 settembre e si chiude alle 5 del 24 settembre. (Ansa)

Un satellite Nasa delle dimensioni di un autobus sta per cadere sulla Terra e nessuno è in grado di dire esattamente dove finirà. Il suo nome è Uars, Upper Atmosphere Research Satellite, e ha girato tranquillamente sulle nostre teste per vent'anni. Ha compiuto in modo onorevole la sua missione di fornire dati sulla situazione della nostra atmosfera e in particolare sullo strato di ozono che circonda e protegge il pianeta.

Poi, sei anni fa, la Nasa lo ha mandato in pensione, ha staccato la spina e lo ha lasciato a proseguire tranquillo nel suo viaggio. Adesso però la sua quota sta diminuendo e tra giovedì 22 e sabato 24 dovrebbe rientrare definitivamente e precipitare sulla Terra, complice l'aumento dell'attività solare che provoca cambiamenti nella densità degli strati superiori dell'atmosfera che fanno scendere di quota più velocemente gli oggetti che vagano lassù. La probabilità maggiore è che la caduta avvenga venerdì, ma nessuno è in grado di dire esattamente quando, né dove.

Uars è un gigante della vecchia generazione di satelliti e pesa 6 tonnellate e mezza, è lungo 10,5 metri e largo 4,5. La Nasa ammette che anche se il satellite si dividerà in più pezzi non è detto che tutti brucino prima di cadere sulla Terra. «I rischi per le persone o le cose sono estremamente piccoli e non ci sono casi provati di feriti a causa del rientro di oggetti spaziali», scrive l'agenzia statunitense nel proprio comunicato. E però ammette che non sanno dove cadrà e annunciano aggiornamenti sempre più frequenti e precisi man mano che l'evento sarà più vicino e la situazione più chiara. A seguire minuto per minuto, ventiquattr'ore al giorno la situazione è lo the Joint Space Operations Center della Vandenberg Air Force Base in California.

L'area in cui potrebbe schiantarsi il gigante d'acciaio è estremamente ampia, da 57 gradi di latitudine Nord a 57 gradi di latitudine Sud e il sentiero che seguirà nel suo arrivo sulla Terra sarà di circa 800 chilometri. Ma il pianeta, come si sa, è coperto al 75% dalle acque dei mari, grandi fette di territorio sono disabitate, e questo riduce assai il rischio. Tuttavia la probabilità stimata che un pezzo possa cadere addosso a qualcuno non è remota, siti specializzati parlano di una probabilità su 3.200 e di circa 16 grossi pezzi, fino a 500 chilogrammi di peso, che potrebbero arrivare al suolo.

Sul sito della Nasa c'è ovviamente una pagina dedicata alla pubblicazione dei comunicati di aggiornamento: martedì 20 settembre, per esempio, la notizia era che la quota di Uars era scesa tra 205 e 225 chilometri di altitudine. In questa pagina del sito space.com si possono seguire aggiornamenti in tempo reale sulle notizie trasmesse dai media americani e non solo sul rientro del satellite, mentre questo sito mostra la posizione del satellite in tempo reale, secondo per secondo.

Qualunque cosa succeda, è probabile che dovremo abituarci ad allarmi di questo genere, che potrebbero essere sempre più frequenti: attorno alla Terra viaggia ormai una gran quantità di rifiuti spaziali: pezzi di razzi usati per portare in orbita materiale di ogni genere, satelliti e pezzi di satelliti e altro ancora per un totale di almeno 20.000 oggetti che la base della Air Force tiene d'occhio quasi uno per uno. Qualche frammento ha già rischiato anche di finire addosso alla Stazione spaziale internazionale o a satelliti ancora in funzione, con rischio di danni e anche di black out nelle comunicazioni.

La Nasa, ovviamente, raccomanda a tutti quelli che vedessero cadere o trovassero qualcosa che potrebbe essere un pezzo del satellite di non toccare nulla e avvisare subito le autorità. Ma resistere alla tentazione di un souvenir spaziale potrebbe essere difficile.

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