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Questo articolo è stato pubblicato il 25 settembre 2011 alle ore 20:16.

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Al termine di questa azione eucaristica non posso esimermi da qualche dovuto grazie.

Anzitutto lo rivolgo a Sua Santità Benedetto XVI. La guida paterna con cui egli accompagna la Chiesa di Dio ci urge a seguire la testimonianza del Successore di Pietro, ricca di preziosi insegnamenti magisteriali e di ampia visione dell'uomo e della storia. Il viaggio in Germania, che si sta concludendo, ne ha dato luminosa conferma.

Agli Arcivescovi Emeriti, il Cardinale Dionigi Tettamanzi, amico di lunga data, e il Cardinale Carlo Maria Martini, che in questi mesi con delicati gesti ha voluto intensificare il nostro rapporto, ribadisco la mia gratitudine e vicinanza. Mi viene, inoltre, spontaneo volgere un riconoscente pensiero al Beato Ildefonso Schuster, al Servo di Dio Giovanni Battista Montini e al Cardinale Giovanni Colombo che hanno segnato la mia infanzia e giovinezza.

Sono riconoscente a tutti i fratelli nell'episcopato, quanti sono qui presenti e quanti hanno voluto unirsi a noi in vario modo, in particolare ai Vescovi lombardi. Ringrazio di cuore i Signori Cardinali Levada, Antonelli e Ravasi che hanno concelebrato.

Un delicato grazie va ora ai rappresentanti delle Chiese e delle Confessioni cristiane oggi intervenuti. Ai figli di Israele, popolo primogenito dell'Alleanza, ai fedeli dell'Islam e a tutti gli uomini delle religioni, che a vario titolo mi hanno formulato il loro augurio in questa occasione, rinnovo la comune convinzione che la mano di Dio accompagna il cammino della famiglia umana. Su questa base continueremo ad operare insieme.

A tutti gli esponenti delle istituzioni sociali, culturali, artistiche, politiche e militari della multiforme società lombarda, di qualunque credo e convinzione, assicuro - per quanto ne sarò capace - apertura e collaborazione nella necessaria distinzione di ruoli e nel rispetto delle leggi giuste.

Permettetemi ora di dire la mia riconoscenza a quelle persone e realtà attraverso le quali la Provvidenza mi ha accompagnato fin qui.
Come non iniziare dalla parrocchia di San Leonardo in Malgrate, cioè dal paese dove sono nato, e da Lecco, la città che, per prima, ha allargato i miei orizzonti? Uno speciale ricordo riserbo ai miei genitori, al mio compianto fratello, ai miei familiari, ai sacerdoti, agli amici. Mi è caro ringraziare i numerosi sacerdoti che fin dall'infanzia mi hanno spalancato alla fede: don Fausto Tuissi, don Spirito Colombo, don Aldo Farina e la sofferta figura di Ambrogio Valsecchi.

Ringraziare Mons. Luigi Giussani, vero genio dell'educazione cristiana, Hans Urs von Balthasar e il Beato Giovanni Paolo II significa riconoscere con gioia l'immeritato dono di padri e maestri nella fede, capaci di vivere tutte le dimensioni del mondo.

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