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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2011 alle ore 17:00.
L'ultima modifica è del 30 settembre 2011 alle ore 13:54.

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Il procuratore generale presso la Corte d'appello di Bari, Antonio Pizzi, ha assegnato al procuratore vicario del tribunale del capoluogo pugliese,
Pasquale Drago, gli atti dell'indagine sui soldi che Gianpaolo Tarantini ha ricevuto dal premier Silvio Berlusconi tramite il faccendiere Valter Lavitola. Gli atti dell'inchiesta erano arrivati stamane negli uffici della procura di Bari proprio sul tavolo del procuratore aggiunto Drago.

Le carte erano state in un primo tempo inviate dalla procura di Napoli a quella di Roma e ora giungono alla procura barese su decisione del tribunale del Riesame. I magistrati di piazzale Clodio hanno invece trattenuto le carte relative al reato di estorsione, che per il Riesame è però insussistente: per questo, per tutti gli indagati, è possibile una richiesta di archiviazione. Non prima, però, di qualche accertamento ulteriore.

Clima teso negli uffici della procura di Bari e giornalisti allontanati
Dopo l'invio degli atti negli uffici della procura di Bari la tensione è salita alle stelle. E i giornalisti presenti nel palazzo di giustizia sono stati allontanati dalle forze dell'ordine.Una decisione che ha provocato l'immediata sollevazione dell'Ordine dei giornalisti della Puglia che, in una nota, ha espresso «preoccupazione e disappunto».

Ieri l'astensione di Laudati
Il Pg di Bari ha quindi deciso di affidare l'inchiesta al vice del procuratore Laudati che ieri aveva inviato la sua richiesta di astensione dal caso. Laudati, che è indagato dalla procura di Lecce, è infatti accusato da un suo ex pm, Giuseppe Scelsi (oggi sostituto pg a Bari), di aver di fatto rallentato l'indagine sulle escort che Gianpi ha portato a casa del premier ed è per questo indagato per favoreggiamento, abuso d'ufficio e tentativo di violenza privata.

Il silenzio di Pizzi prima della decisione
Lo stesso Pizzi aveva risposto stamane con una serie di "no comment" alle domande dei cronisti che gli chiedevano informazioni a proposito dell'indagine su Tarantini. «Qualsiasi cosa dicessi potrebbe essere strumentalizzata», aveva replicato. E aveva quindi ricordato che la pronuncia sull'astensione del procuratore di Bari sarebbe stata presa solo sulla base della dichiarazione di astensione inviatagli da Laudati, e non in relazione agli atti, non trasmessi alla procura generale. (Ce. Do.)

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