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Questo articolo è stato pubblicato il 30 settembre 2011 alle ore 11:34.

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Il comitato referendario ha depositato in Cassazione 1.210.406 firme per abrogare l'attuale legge elettorale, il cosiddetto "Porcellum". La parola passa all'Ufficio Centrale per il referendum della Suprema Corte, chiamato a decidere entro il 10 dicembre, poi ci sarà il passaggio alla Corte costituzionale, che valuterà l'ammissibilità dei quesiti. L'eventuale voto si terrebbe la prossima primavera, tra il 15 aprile e il 15 giugno.

Morrone: una grande vittoria popolare
«È stata una grande vittoria popolare. Si tratta del primo caso in cui la suprema Corte dovrà decidere su una domanda referendaria sostenuta da un milione duecentomila firme». ha sottolineato il costituzionalista Andrea Morrone, presentando a Montecitorio, in conferenza stampa, i risultati della campagna referendaria per la riforma elettorale. La valanga di firme raccolte per il referendum per i collegi uninominali e per il ritorno al sistema elettorale detto "mattarellum" è stata poi consegnata alle 12 in Cassazione.

Parisi: firme sottoscritte con «rabbia e indignazione»
Arturo Parisi ha esaltato «il lavoro corale» e ha parlato di firme sottoscritte dai cittadini «con rabbia e indignazione», ma anche di «speranza» per il futuro. Nessuno ormai «difende più il porcellum», ha detto l'ex ministro, quindi il prossimo parlamento non deve essere rieletto con l'attuale elegge elettorale.

Di Pietro: tre condizioni per una nuova legge elettorale
Antonio Di Pietro ha esortato la politica a cambiare la legge elettorale. L'idv ha posto tre condizioni: «incandidabilità per i condannati; chi é sotto processo non può ricoprire ruoli di governo e chi fa il parlamentare deve sospendere la propria attività professionale».

Vendola: i cittadini vogliono contare
«I cittadini - ha affermato Nichi Vendola, presidente di Sinistra ecologia libertá - vogliono contare, non intendono lasciare una delega in bianco ad una classe politica chiusa in Palazzo sempre più screditato».

Premiato lo sforzo corale
Premiato dunque lo sforzo «corale, perchè nessuno da solo sarebbe stato in grado di farcela» di Pd, Idv, Sel, Partito Liberale, Popolari (ex asinello) e Rete Referendaria di Segni. Uno sforzo, però, che «non è finito. Adesso - ha detto Morrone - abbiamo di fronte un grandissimo impegno finanziario, per cui abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti per sostenere la campagna». Morrone ringrazia ilì «gruppo unito» delle forze del comitato e ricorda che «il 10% delle firme é dovuto al contributo dei comuni».

Le prossime tappe
Il via libera della Cassazione arriverà entro il 10 dicembre, poi ci sarà il passaggio alla Corte costituzionale, che valuterà l'ammissibilità senza poter far riferimento a precedenti referendum sulla legge elettorale, quindi sarà il momento della campagna referendaria e il voto si terrà la prossima primavera, tra il 15 aprile e il 15 giugno, sempre che le camere non vengano sciolte anticipatamente.


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