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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2011 alle ore 13:28.

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Ci si aspettava un premio alle ricerche di fisica quantistica e invece quest'anno i premi Nobel celebrano l'Astrofisica e una delle più sensazionali scoperte del decennio: l'Universo non solo si espande, ma lo fa anche in modo accelerato o, al minimo, c'è stata una forte accelerazione nel passato.

Tre i vincitori del premio: lo statunitense Saul Perlmutter, dell'Università di Berkeley in California, che avrà la metà come capo di uno dei due gruppi che hanno effettuato la scoperta e Adam Riess dell'Università di Baltimore e Brian Schmidt dell'Università nazionale australiana, entrambi leader del secondo gruppo che avrà la seconda metà del premio.

All'epoca ci fu una certa rivalità per stabilire chi fosse arrivato per primo alla conclusione sull'accelerazione dell'espansione dell'Universo, ma il Nobel ora dovrebbe quietare gli animi.

Gli studi risalgono a circa 15 anni fa. Il problema è noto da tempo: Pensiamo che l'Universo si sia formato a partire da uno stato singolare, che non riusciamo a descrivere con la fisica che abbiamo e subito, fin dai suoi primi secondi, abbia iniziato a espandersi. Ora questa espansione dove porta? Continuerà o, visto che apparentemente non c'è nulla che contribuisca al suo mantenimento, decrescerà e quindi l'Universo sta rallentando ?

I due gruppi di ricerca, oggi insigniti con il massimo riconoscimento della scienza, si sono mossi nella stessa ipotesi: la risposta ce la possono dare solo le Supernove. E si sono messi a misurarne la luminosità, di tutte quelle che potevano. Il perché è presto detto: questi oggetti sono fra i più luminosi dell'Universo e corrispondono all'esplosione di una stella di massa almeno dieci volte quella del Sole. Un'esplosione veramente catastrofica, dato che in pochi minuti viene emessa tanta energia quanta il Sole, si pensi, ne emette in tutta la sua esistenza: 9 miliardi di anni !! Per questa loro eccezionale, quanto effimera luminosità possono essere osservate fino ai confini dell'Universo.

"Un lavoro lungo e difficile, dice Enrico Cappellaro astrofisico italiano ed una autorità internazionale nel campo e un'intuizione giusta che è stata verificata con grandissima cura" . E ci dice anche che, in realtà, tutti gli specialisti si aspettavano il risultato opposto, ossia una decrescita dell'accelerazione. Compresi i vincitori. Doppiamente bravi quindi ad ammettere il risultato del tutto inaspettato, un po' come nel caso dei neutrini più veloci della luce di una diecina di giorni fa.
Ed invece con grande onestà intellettuale hanno accettato il sorprendente risultato: le supernovae risultavano più deboli, leggerment, di quanto previsto. Erano quindi più distanti dato che la loro luminosità era inferiore a quella che doveva essere. L'unica spiegazione era che l'universo, in un certo periodo dell'espansione, avesse addirittura accelerato. Resta da capire che cosa ha provocato questa accelerazione dell'espansione del nostro Universo. Ma questo problema, finora irrisolto forse varrà un altro premio Nobel in futuro a qualcun altro.

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